LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: tenuità e attenuanti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. I motivi, relativi alla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto e al diniego delle attenuanti generiche, sono stati ritenuti manifestamente infondati. La Corte ha sottolineato che i precedenti penali ostacolano il riconoscimento della tenuità e che il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento per negare le attenuanti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Tenuità del Fatto e le Attenuanti non Bastano

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, offre un chiaro esempio di come viene gestito un ricorso inammissibile in materia penale. Questa decisione sottolinea l’importanza di presentare motivi di ricorso solidi e ben argomentati, specialmente quando si toccano istituti complessi come la non punibilità per particolare tenuità del fatto e la concessione delle circostanze attenuanti generiche. Analizziamo nel dettaglio la vicenda processuale e le ragioni che hanno portato alla condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

Una persona condannata dalla Corte d’appello di Bologna ha presentato ricorso per cassazione avverso la sentenza del 4 maggio 2023. I motivi del ricorso erano principalmente due:

1. La presunta violazione di legge e il vizio di motivazione per la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.
2. La contestazione del diniego delle circostanze attenuanti generiche.

La ricorrente sosteneva che la Corte territoriale avesse errato nel valutare questi due aspetti cruciali, che avrebbero potuto portare a un esito del processo a lei più favorevole.

L’Analisi della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato entrambi i motivi di ricorso, giudicandoli entrambi ‘manifestamente infondati’. Questo giudizio preliminare è fondamentale, poiché permette alla Corte di respingere il ricorso senza entrare nel merito della questione, qualora le argomentazioni appaiano palesemente prive di pregio. Vediamo perché.

Il Rifiuto della Particolare Tenuità del Fatto

Il primo motivo è stato respinto in quanto la Corte d’appello aveva fornito una motivazione logica e giuridicamente corretta per negare l’applicazione dell’istituto della particolare tenuità del fatto. La decisione si basava su due pilastri:

* La non tenuità dell’offesa: Il danno o il pericolo causato dal reato non era stato ritenuto minimo.
* I precedenti penali: L’imputata aveva già commesso reati della stessa indole, un fattore che per legge osta al riconoscimento di questo beneficio.

La Cassazione ha quindi confermato che la valutazione della Corte territoriale era esente da vizi e, pertanto, insindacabile in sede di legittimità.

Il Diniego delle Circostanze Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. La ricorrente contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato nella sua giurisprudenza: il giudice di merito, nel motivare il diniego di tali circostanze, non è obbligato a prendere in considerazione ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole. È sufficiente che la sua motivazione si concentri sugli elementi ritenuti decisivi o rilevanti per la decisione. Nel caso di specie, la Corte d’appello aveva adempiuto a tale obbligo, rendendo la sua decisione immune da censure.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile si fonda sulla manifesta infondatezza di entrambi i motivi presentati. La Corte di Cassazione non agisce come un terzo grado di giudizio per riesaminare i fatti, ma come un giudice di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. In questo caso, la motivazione della sentenza impugnata è stata ritenuta adeguata e conforme ai principi di diritto. La Corte ha implicitamente ribadito che la presenza di precedenti specifici è un ostacolo significativo all’applicazione della tenuità del fatto e che la valutazione delle attenuanti generiche rientra nell’ampia discrezionalità del giudice di merito, purché adeguatamente motivata.

Le Conclusioni

L’ordinanza si conclude con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso e la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito: un ricorso per cassazione deve basarsi su vizi concreti e dimostrabili della sentenza impugnata e non su una mera riproposizione di argomenti già valutati e respinti con motivazione adeguata nei gradi di merito. Per i cittadini, ciò significa che l’assistenza di un legale esperto è cruciale per valutare realisticamente le possibilità di successo di un’impugnazione ed evitare conseguenze economiche negative.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché entrambi i motivi presentati (mancata applicazione della particolare tenuità del fatto e diniego delle attenuanti generiche) sono stati ritenuti manifestamente infondati dalla Corte di Cassazione.

Quali sono le ragioni per cui non è stata applicata la “particolare tenuità del fatto”?
La sua applicazione è stata negata perché la Corte territoriale ha fornito una motivazione logica e giuridicamente corretta, basata sulla non tenuità dell’offesa e, soprattutto, sulla presenza di precedenti reati della stessa indole commessi dall’imputata, che sono di ostacolo a tale riconoscimento.

Perché sono state negate le circostanze attenuanti generiche?
Sono state negate perché, secondo un orientamento consolidato, il giudice di merito non è tenuto a considerare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, ma è sufficiente che motivi la sua decisione facendo riferimento a quelli ritenuti decisivi, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati