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Ricorso inammissibile: specificità motivi e attenuanti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L’impugnazione è stata giudicata generica perché non contestava in modo specifico le dettagliate motivazioni della sentenza d’appello sul ruolo apicale dell’imputato e sulla sussistenza del vincolo associativo. La Corte ha inoltre ribadito che una richiesta generica di concessione delle attenuanti non obbliga il giudice a una motivazione puntuale sul diniego.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi di Appello

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: un’impugnazione, per essere esaminata nel merito, deve essere specifica e non generica. La pronuncia in esame ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per un reato associativo legato al traffico di stupefacenti, evidenziando come la mancanza di un confronto puntuale con la decisione impugnata porti inevitabilmente al rigetto. Questo caso offre spunti cruciali sull’onere della difesa nel redigere atti di appello efficaci.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna per partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’imputato ritenuto promotore e organizzatore, oltre che per 22 reati-fine. Dopo un primo annullamento con rinvio da parte della Cassazione limitatamente al reato associativo, la Corte d’appello aveva nuovamente confermato la responsabilità dell’imputato per tale capo d’imputazione. Contro questa seconda decisione, l’imputato proponeva un nuovo ricorso per Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

La difesa basava il ricorso su due motivi principali:
1. Vizio di motivazione: si contestava la logicità e la coerenza della sentenza nel ritenere provata l’esistenza del vincolo associativo e il ruolo direttivo dell’imputato.
2. Mancanza di motivazione: si lamentava il mancato accoglimento della richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La Suprema Corte ha respinto entrambi i motivi, dichiarando l’intero ricorso inammissibile.

Il Principio del Ricorso Inammissibile per Genericità

La Cassazione ha sottolineato che il primo motivo di ricorso era affetto da un “assoluto difetto di specificità estrinseca”. In altre parole, la difesa non si era confrontata con l’articolato e puntuale apparato argomentativo della Corte d’appello. La sentenza impugnata aveva dedicato numerose pagine (da 18 a 26) a spiegare, sulla base di prove intercettive, le ragioni della sussistenza di un vincolo stabile tra più persone dedite al narcotraffico e il ruolo centrale e organizzativo del ricorrente. L’atto di impugnazione, invece, si limitava a negare tali conclusioni senza smontare punto per punto il ragionamento dei giudici di merito, proponendo di fatto una diversa e inammissibile valutazione della prova in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha chiarito che un ricorso per cassazione non può limitarsi a una generica lamentela. È necessario che l’appellante individui le specifiche criticità della sentenza impugnata, dimostrando l’illogicità o la contraddittorietà del percorso motivazionale seguito dal giudice. Nel caso di specie, la Corte d’appello aveva meticolosamente descritto il ruolo dell’imputato: reperiva risorse finanziarie, curava l’acquisto di cocaina, organizzava il trasporto e gestiva lo smercio verso acquirenti abituali. Questo complesso meccanismo, secondo i giudici, non era riconducibile a un semplice concorso di persone in singoli reati, ma a una struttura associativa stabile. Il ricorso, non affrontando queste argomentazioni, si è rivelato sterile.

Anche riguardo al secondo motivo, relativo alle attenuanti generiche, la Corte ha osservato che la richiesta avanzata in appello era stata “quanto mai generica”, non avendo valorizzato alcun elemento positivo e concreto a favore dell’imputato. Di conseguenza, il rigetto da parte della Corte d’appello non necessitava di una motivazione specifica, essendo una risposta adeguata a una richiesta altrettanto generica.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza è un monito per gli operatori del diritto: la redazione di un atto di impugnazione richiede un’analisi critica e dettagliata della sentenza che si intende contestare. Non è sufficiente esprimere dissenso, ma è indispensabile costruire un’argomentazione logico-giuridica che metta in luce le falle del provvedimento. Un ricorso inammissibile non solo porta alla conferma della condanna, ma comporta anche l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a carico del ricorrente. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca di specificità, ovvero quando i motivi presentati sono generici e non si confrontano criticamente e in modo puntuale con le argomentazioni contenute nella sentenza che si sta impugnando.

Una richiesta generica di attenuanti obbliga il giudice a motivare il suo diniego?
No, secondo questa sentenza, se la richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche è formulata in modo vago e non valorizza elementi concreti e positivi emersi dal processo, il giudice non è tenuto a fornire una motivazione specifica e dettagliata per giustificare il suo rigetto.

Cosa si intende per ruolo ‘apicale’ in un’associazione criminale secondo la sentenza?
Per ruolo ‘apicale’ si intende una posizione di promotore e organizzatore all’interno del sodalizio. Nel caso specifico, significava occuparsi di compiti cruciali come reperire le risorse finanziarie per l’acquisto di stupefacenti, gestire l’acquisto stesso, organizzare il trasporto e coordinare lo smercio della merce.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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