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Ricorso inammissibile rissa: i limiti in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La Corte ha stabilito che i motivi presentati erano mere doglianze di fatto, generiche e riproduttive di censure già respinte in appello. Questo caso di ricorso inammissibile per rissa sottolinea che la Cassazione non può riesaminare la ricostruzione dei fatti, ma solo la corretta applicazione della legge. L’imputata è stata condannata al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Rissa: Quando i Motivi di Fatto non Bastano in Cassazione

L’ordinanza n. 714/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui limiti del ricorso nel giudizio di legittimità. In questo articolo, analizzeremo come la Suprema Corte ha gestito un ricorso inammissibile per rissa aggravata, chiarendo perché la riproposizione di questioni di fatto non può trovare accoglimento in questa sede. La decisione evidenzia la netta distinzione tra il giudizio di merito, dove si accertano i fatti, e quello di legittimità, dove si valuta solo la corretta applicazione della legge.

I Fatti del Caso

Una persona veniva condannata dalla Corte d’Appello di Milano per diversi reati, tra cui rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ritenendo ingiusta la sentenza, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, contestando la ricostruzione degli eventi e la valutazione delle prove che avevano portato alla condanna. In particolare, la ricorrente sosteneva una diversa finalità del suo intervento nei fatti e contestava la sussistenza dell’aggravante, oltre a sollevare una questione sull’assorbimento del reato di lesioni in quello di rissa aggravata.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile per Rissa

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione comporta che la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva e non più impugnabile. Oltre a ciò, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Le ragioni alla base di una pronuncia così netta sono chiaramente esplicitate dalla Corte e rappresentano un vademecum per chiunque intenda adire la Suprema Corte. I giudici hanno ritenuto il ricorso inammissibile per tre ragioni principali.

1. Motivi Costituiti da Doglianze di Fatto

Il primo e fondamentale motivo di inammissibilità risiede nella natura delle censure sollevate. Il ricorso si concentrava sulla ricostruzione dei fatti e sulla valutazione delle prove, chiedendo di fatto alla Cassazione di effettuare un nuovo giudizio di merito. Tuttavia, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di fatto. Il suo compito non è stabilire come sono andate le cose, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge. Proporre mere “doglianze in punto di fatto” è un errore che porta inevitabilmente all’inammissibilità.

2. Genericità e Ripetitività dei Motivi

La Corte ha inoltre evidenziato come i motivi del ricorso fossero meramente riproduttivi di argomentazioni già ampiamente esaminate e respinte con motivazioni corrette dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice ripetizione delle difese già svolte, ma deve individuare specifici vizi di legge nella sentenza impugnata.

3. Manifesta Infondatezza della Questione di Diritto

Anche l’unica questione prettamente giuridica sollevata – quella relativa all’assorbimento delle lesioni nel reato di rissa aggravata – è stata giudicata manifestamente infondata. La Corte ha richiamato consolidata giurisprudenza (tra cui Cass. Sez. 1, n. 30215/2016 e Cass. Sez. U, n. 38402/2021) che chiarisce come i due reati possano concorrere, respingendo la tesi difensiva.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: il ricorso per Cassazione deve essere uno strumento tecnico, fondato su precise violazioni di legge o vizi di motivazione, e non un terzo tentativo di ottenere una valutazione dei fatti più favorevole. Presentare un ricorso inammissibile per rissa o per qualsiasi altro reato basato su argomenti di merito non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente, come la condanna alle spese processuali e al pagamento di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende. La lezione è chiara: prima di impugnare una sentenza in Cassazione, è fondamentale un’analisi rigorosa per verificare la sussistenza di validi motivi di diritto.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano costituiti da mere doglianze di fatto, generici, meramente riproduttivi di censure già respinte in appello e, per la parte relativa a questioni di diritto, manifestamente infondati.

Cosa significa che i motivi del ricorso sono “mere doglianze in punto di fatto”?
Significa che le critiche mosse alla sentenza non riguardavano errori nell’applicazione della legge, ma contestavano la ricostruzione degli eventi e la valutazione delle prove. Questo tipo di valutazione è di competenza esclusiva dei giudici di primo e secondo grado e non può essere oggetto del giudizio della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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