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Ricorso inammissibile ricettazione: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per ricettazione. L’ordinanza analizza i motivi per cui un ricorso viene respinto quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni dell’appello. La Corte conferma il diniego delle attenuanti (specifica per la particolare tenuità e generiche) e della causa di non punibilità ex art. 131-bis c.p., sottolineando la rilevanza dei precedenti penali e della personalità dell’imputato. Si tratta di un caso esemplare di ricorso inammissibile ricettazione per manifesta infondatezza e genericità dei motivi.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile Ricettazione: Quando i Precedenti Contano

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione sulla disciplina del ricorso inammissibile ricettazione e sui criteri per la concessione delle circostanze attenuanti. Con la decisione in commento, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso di un imputato, condannandolo al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, ribadendo principi consolidati in materia di specificità dei motivi di ricorso e di valutazione della personalità del reo.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandolo a quattro distinti motivi. Il ricorrente contestava l’affermazione di responsabilità, lamentava la mancata applicazione dell’attenuante speciale della particolare tenuità del fatto, il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità dell’offesa (ex art. 131-bis c.p.) e, infine, la mancata concessione delle attenuanti generiche (ex art. 62-bis c.p.).

Analisi della Cassazione sul Ricorso Inammissibile per Ricettazione

La Corte di Cassazione ha esaminato ciascun motivo, giungendo a una declaratoria di inammissibilità totale del ricorso. Vediamo nel dettaglio il ragionamento seguito dagli Ermellini.

La Genericità del Primo Motivo

Il primo motivo, relativo alla contestazione della responsabilità penale, è stato ritenuto inammissibile perché non specifico. La Corte ha osservato come l’imputato si fosse limitato a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza un reale confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. Questo comportamento processuale trasforma il ricorso in una mera reiterazione, priva della funzione tipica di critica argomentata, requisito essenziale richiesto a pena di inammissibilità.

Il Diniego delle Attenuanti e il Ruolo dei Precedenti

Particolarmente interessante è l’analisi sui restanti motivi, tutti manifestamente infondati. Per quanto riguarda l’attenuante della particolare tenuità del fatto nella ricettazione, la Corte ha ribadito che il valore del bene è un elemento sussidiario. Se il valore non è particolarmente lieve, l’attenuante va esclusa. Anche in presenza di un valore esiguo, il giudice deve valutare altri elementi negativi, come l’entità del profitto o la capacità a delinquere dell’agente.

Anche gli altri due motivi, relativi all’art. 131-bis c.p. e alle attenuanti generiche, sono stati respinti. La Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato la presenza di “numerosi e gravi precedenti penali, anche contro il patrimonio” e una “spiccata personalità criminale” come elementi ostativi.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione dell’ordinanza si fonda su principi giurisprudenziali consolidati. Per la Cassazione, il ricorso è inammissibile quando non si confronta specificamente con le ragioni della decisione impugnata.

Sul diniego della causa di non punibilità ex art. 131-bis c.p., viene ricordato che i criteri di valutazione (modalità della condotta, esiguità del danno, comportamento dell’autore) sono cumulativi per il riconoscimento, ma alternativi per il diniego. Ciò significa che la valutazione negativa anche di un solo elemento, come la personalità del reo desunta dai precedenti, è sufficiente a precluderne l’applicazione.

Analogamente, per le circostanze attenuanti generiche, la Corte ha sottolineato che la loro concessione non è un diritto. La sola presenza di precedenti penali, in assenza di elementi positivi da valorizzare, costituisce una giustificazione adeguata e non illogica per il loro diniego. Il giudice di merito esercita un potere discrezionale nella graduazione della pena, insindacabile in sede di legittimità se non viziato da arbitrarietà o illogicità manifesta.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma con chiarezza l’importanza di una corretta tecnica redazionale del ricorso per Cassazione, che deve essere specifico e critico verso la sentenza impugnata, non una sterile ripetizione. Sottolinea inoltre il peso determinante che i precedenti penali e la personalità dell’imputato rivestono nella valutazione del giudice, potendo da soli giustificare il diniego di benefici come le attenuanti generiche o la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione rappresenta un monito per chi affronta un procedimento penale: la condotta passata ha un impatto diretto e significativo sull’esito del giudizio.

Perché il primo motivo di ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché consisteva in una pedissequa reiterazione delle argomentazioni già dedotte in appello e puntualmente respinte dalla corte di merito, mancando quindi di un effettivo confronto critico con le ragioni della sentenza impugnata.

Quali sono i criteri per concedere l’attenuante della particolare tenuità del fatto nella ricettazione (art. 648, co. 4, c.p.)?
Il valore economico del bene è un elemento concorrente ma sussidiario. Se il valore non è particolarmente lieve, l’attenuante va esclusa. Se invece il valore è lieve, il giudice deve comunque verificare la sussistenza di altri elementi (desumibili dall’art. 133 c.p.), come l’entità del profitto e la capacità a delinquere dell’agente. Se emergono elementi negativi, l’attenuante viene esclusa.

Perché sono state negate le attenuanti generiche e la causa di non punibilità dell’art. 131-bis c.p.?
Sono state negate a causa dei “numerosi e gravi precedenti penali, anche contro il patrimonio” e della “spiccata personalità criminale” del ricorrente. La Corte ha specificato che i soli precedenti penali possono giustificare il diniego delle attenuanti generiche e che la valutazione negativa anche di un solo criterio previsto dall’art. 131-bis (come il comportamento dell’imputato) è sufficiente per escludere la causa di non punibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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