Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità
Quando si presenta un’impugnazione in Cassazione, non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso la sentenza precedente. È fondamentale che i motivi siano chiari, specifici e supportati da elementi concreti. Un recente caso ha portato la Corte di Cassazione a dichiarare un ricorso inammissibile, fornendo preziose indicazioni sui requisiti di legge e sui limiti del sindacato di legittimità. Analizziamo questa decisione per capire quali errori evitare.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, attraverso il suo difensore, aveva sollevato due principali motivi di doglianza: il primo relativo alla sussistenza dell’elemento soggettivo del reato e il secondo riguardante la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha respinto entrambi i motivi, dichiarando l’intero ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello della corretta formulazione dell’impugnazione. La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: La Necessaria Specificità del Ricorso
Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato a qualificare il ricorso inammissibile.
Il primo motivo, che contestava la valutazione dell’elemento soggettivo, è stato giudicato generico e indeterminato. La Corte ha sottolineato che, ai sensi dell’articolo 581 del codice di procedura penale, il ricorrente ha l’onere di indicare specificamente gli elementi che supportano la sua censura. Non basta criticare la motivazione della sentenza impugnata, se questa appare logicamente corretta; è necessario fornire al giudice dell’impugnazione gli strumenti per individuare i rilievi mossi e valutare la fondatezza della critica. In assenza di tale specificità, il motivo è nullo.
Per quanto riguarda il secondo motivo, relativo al diniego delle attenuanti generiche, la Corte ha ribadito un principio consolidato. La valutazione sulla concessione o meno di tali attenuanti è una prerogativa del giudice di merito. In sede di legittimità, la Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici precedenti. Il suo controllo si limita a verificare che la motivazione sia esente da vizi logici evidenti. La Corte ha inoltre precisato che, per negare le attenuanti, il giudice non è obbligato a prendere in considerazione ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che motivi la sua decisione basandosi sugli elementi ritenuti decisivi o comunque più rilevanti.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per chiunque si approcci alla redazione di un ricorso per cassazione. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è un mero tecnicismo, ma la conseguenza diretta della violazione di precisi oneri processuali. Per evitare tale esito, è cruciale che ogni motivo di impugnazione sia formulato in modo specifico, dettagliato e autosufficiente, indicando chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che lo sostengono. Limitarsi a una critica generica della sentenza impugnata equivale a presentare un ricorso destinato al fallimento, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono generici e indeterminati, ovvero se non indicano in modo specifico gli elementi di fatto e le ragioni di diritto che li sostengono, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.
La Corte di Cassazione può riesaminare la decisione sulla concessione delle attenuanti generiche?
No, la valutazione sulla concessione delle attenuanti generiche è di competenza del giudice di merito. La Corte di Cassazione può solo controllare che la motivazione della decisione non sia manifestamente illogica, ma non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici dei gradi precedenti.
Cosa deve fare il giudice per motivare il diniego delle attenuanti generiche?
Secondo la Corte, non è necessario che il giudice di merito analizzi tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli. È sufficiente che basi la sua motivazione su quelli che ritiene decisivi o più rilevanti per la decisione, considerando superati tutti gli altri da tale valutazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30207 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 30207 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 02/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a ERICE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 04/10/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME,
Ritenuto che il primo motivo di ricorso che contesta violazione di legge in relazione alla sussistenza dell’elemento soggettivo è generico per indeterminatezza perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato;
ritenuto che il secondo motivo di ricorso che contesta la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche di cui all’art. 62-bis; cod. pen. non è consentito in sede di legittimità ed è manifestamente infondato in presenza (si veda pagg. 2-3 della sentenza impugnata) di una motivazione esente da evidenti illogicità, anche considerato il principio affermato da questa Corte, secondo cui non è necessario che il giudice di merito, nel motivare il diniego della concessione delle attenuanti generiche, prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, ma è sufficiente che fac riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione;
rilevato che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed alla somma di euro tremila in favore delle Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 2 luglio 2024.