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Ricorso inammissibile: requisiti di specificità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per furto (art. 624 bis c.p.). I motivi, relativi alla responsabilità penale e alla pena, sono stati giudicati generici e privi dei requisiti di specificità richiesti dall’art. 581 c.p.p., impedendo una valutazione di merito.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale che richiede precisione e rigore. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda l’importanza dei requisiti di specificità dei motivi, pena la dichiarazione di ricorso inammissibile. Questa decisione evidenzia come la mancanza di argomentazioni dettagliate e puntuali possa precludere l’esame nel merito della questione, con conseguenze significative per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di furto in abitazione, previsto dall’articolo 624 bis del codice penale. La sentenza di condanna emessa in primo grado era stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Milano.

Contro tale decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a due distinti motivi, con i quali contestava sia la sua responsabilità penale sia l’entità della pena inflittagli, ritenuta eccessiva.

I Motivi del Ricorso e la loro Valutazione

L’imputato ha articolato il suo ricorso su due censure principali:
1. Vizio di motivazione sulla responsabilità penale: Il ricorrente lamentava una presunta carenza nel ragionamento dei giudici di merito che avevano affermato la sua colpevolezza.
2. Vizio di motivazione sulla determinazione della pena: Si contestava l’eccessività della sanzione applicata, sostenendo che la Corte d’Appello non avesse motivato adeguatamente la sua decisione.

Tuttavia, la Suprema Corte ha ritenuto entrambi i motivi non meritevoli di accoglimento, non per l’infondatezza delle argomentazioni, ma per un vizio preliminare e assorbente: la loro genericità.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sull’inosservanza dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi impugna un provvedimento di indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Le Motivazioni: la Genericità dei Motivi come Causa di Inammissibilità

La Corte ha spiegato che i motivi presentati dal ricorrente erano formulati in termini generici e indeterminati. Di fronte a una motivazione della sentenza d’appello ritenuta “logicamente corretta”, il ricorrente non aveva indicato gli elementi specifici posti a fondamento della sua censura.

In altre parole, non è sufficiente lamentare un generico “vizio di motivazione”; è necessario, invece, individuare con precisione i passaggi illogici, le omissioni o le contraddizioni nel ragionamento del giudice di merito. La mancanza di questa specificità non consente al giudice dell’impugnazione di comprendere i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato.

L’appello è risultato quindi privo dei requisiti minimi per essere esaminato, portando inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: un’impugnazione efficace deve essere un’impugnazione specifica. Non si può pretendere che la Corte di Cassazione vada alla ricerca di possibili vizi nella sentenza impugnata. È onere della parte ricorrente evidenziarli in modo chiaro e puntuale.

Questa ordinanza serve da monito: la redazione di un atto di ricorso richiede un’analisi approfondita della sentenza che si intende contestare e l’articolazione di critiche precise e ben argomentate. In assenza di tali elementi, non solo si perde l’opportunità di una revisione del giudizio, ma si va incontro alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie con la condanna al versamento di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché entrambi i motivi presentati (relativi alla responsabilità penale e all’eccessività della pena) sono stati ritenuti generici e indeterminati, privi dei requisiti di specificità prescritti dalla legge.

Quali requisiti mancavano ai motivi di ricorso presentati?
Mancavano i requisiti previsti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. In particolare, il ricorrente non ha indicato gli elementi specifici a base della censura, non consentendo al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza impugnata.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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