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Ricorso inammissibile recidiva: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8579/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto aggravato. La contestazione sulla mancata esclusione della recidiva è stata respinta perché i motivi del ricorso erano generici e la sentenza d’appello aveva adeguatamente motivato l’aumentata pericolosità sociale. Questo caso di ricorso inammissibile recidiva evidenzia l’importanza di censure specifiche e dettagliate.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Recidiva: Quando la Genericità Costa Cara

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del processo penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e non generici. Un caso emblematico riguarda la contestazione della recidiva, dove la mancanza di argomentazioni dettagliate ha portato a una dichiarazione di ricorso inammissibile recidiva, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questo provvedimento offre spunti importanti sull’onere di specificità che grava sulla difesa.

I Fatti del Caso

Il ricorrente era stato condannato in primo e secondo grado per il reato di furto in abitazione, aggravato dalla violenza sulle cose. La sua difesa ha presentato ricorso per cassazione, lamentando un unico motivo: l’erronea applicazione della legge penale in riferimento alla mancata esclusione della recidiva contestata. Secondo il ricorrente, i giudici di merito non avrebbero correttamente valutato le circostanze per escludere tale aggravante, che comporta un notevole inasprimento della pena.

Analisi del ricorso inammissibile sulla recidiva

La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha ritenuto palesemente infondato, giungendo a una dichiarazione di inammissibilità. I giudici hanno sottolineato come la sentenza della Corte d’Appello fosse sorretta da un apparato argomentativo solido e coerente. In particolare, la decisione di confermare la recidiva non era stata arbitraria, ma basata su un elemento concreto: l’accresciuta pericolosità sociale dell’imputato, desunta dai suoi numerosi e specifici precedenti penali.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella critica alla qualità del ricorso presentato. Le censure mosse dalla difesa sono state definite ‘assolutamente generiche’. In pratica, il ricorrente si era limitato a lamentare una presunta ‘mancanza di idonea motivazione’ da parte della Corte d’Appello, senza però indicare in modo specifico quali fossero le lacune o gli errori logici nel ragionamento del giudice. Questo tipo di doglianza non è sufficiente per ottenere un annullamento in sede di legittimità. La Corte ha ricordato che la sua funzione non è quella di riesaminare i fatti, ma di controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. La sentenza impugnata, invece, aveva soddisfatto pienamente i principi giurisprudenziali consolidati, spiegando chiaramente perché la recidiva fosse giustificata dalla storia criminale dell’imputato.

Conclusioni

La pronuncia in esame è un monito per gli operatori del diritto: un ricorso per cassazione non può limitarsi a una critica vaga e astratta della sentenza di secondo grado. È necessario articolare censure precise, che individuino i vizi specifici della decisione impugnata. In mancanza di ciò, il rischio concreto è quello di un ricorso inammissibile recidiva, che non solo non produce alcun risultato utile per l’imputato, ma lo espone anche a ulteriori conseguenze economiche, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La valutazione della pericolosità sociale per la conferma della recidiva rimane un potere discrezionale del giudice di merito, che, se adeguatamente motivato, non è sindacabile in Cassazione.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure proposte erano formulate in termini del tutto aspecifici e generici, limitandosi a lamentare una mancanza di idonea motivazione senza individuare vizi specifici nella sentenza impugnata.

Come è stata giustificata la conferma della recidiva da parte della Corte d’Appello?
La Corte d’Appello ha giustificato la conferma della recidiva evidenziando l’accresciuta pericolosità sociale dell’imputato, basandosi sui suoi molteplici precedenti penali specifici.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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