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Ricorso inammissibile: recidiva e attenuanti negate

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato, confermando la sentenza di appello. La decisione si fonda sulla corretta valutazione della recidiva e dei numerosi precedenti penali, che hanno giustificato il diniego delle attenuanti generiche. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria per il suo ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Conferma la Condanna per Recidiva

Quando un ricorso in Cassazione viene giudicato ricorso inammissibile, le conseguenze per chi lo ha proposto possono essere significative. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio di come i precedenti penali e la recidiva possano precludere non solo la concessione di benefici come le attenuanti generiche, ma anche l’esame nel merito dell’impugnazione, portando a una condanna accessoria per le spese e a una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne i principi e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. La corte territoriale aveva confermato la decisione di primo grado, negando all’imputato la concessione delle circostanze attenuanti generiche e applicando l’aggravante della recidiva. L’imputato, ritenendo ingiusta tale valutazione, ha deciso di portare il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, sperando in una riforma della sentenza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 10 gennaio 2025, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito delle doglianze sollevate. Tale decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

Le Motivazioni: il Peso della Recidiva e dei Precedenti Penali

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a ritenere il ricorso privo dei requisiti per essere esaminato. La Corte ha stabilito che la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione ‘adeguatamente motivata’ e logica nel confermare il giudizio di primo grado.

Due erano i punti centrali correttamente valutati dai giudici di merito:

1. Diniego delle attenuanti generiche: La richiesta di applicare sconti di pena attraverso le attenuanti generiche è stata respinta sulla base di elementi concreti, ovvero la ‘reiterazione delle medesime violazioni di legge’.
2. Applicazione della recidiva: La Corte ha considerato legittima l’applicazione dell’aggravante della recidiva, tenendo conto dei ‘plurimi precedenti penali anche recenti’ a carico dell’imputato.

In sostanza, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse fatto buon governo dei principi di diritto, basando la sua decisione su una valutazione completa e coerente della storia criminale del soggetto. Di fronte a una motivazione così solida, il ricorso è apparso manifestamente infondato, conducendo alla sua inammissibilità. Il caso evidenzia come un ricorso inammissibile sia spesso l’esito di impugnazioni che non riescono a scalfire la logicità e la correttezza giuridica della sentenza impugnata.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità del Ricorso

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono chiare. Proporre un ricorso in Cassazione senza solidi argomenti giuridici, specialmente in presenza di una storia criminale significativa, non solo non porta a una riforma della sentenza, ma comporta anche ulteriori conseguenze economiche. La condanna al pagamento di 3.000,00 euro alla cassa delle ammende non è una semplice sanzione processuale, ma una misura volta a disincentivare ricorsi dilatori o palesemente infondati. Questa decisione riafferma un principio fondamentale: la giustizia valuta attentamente il passato dell’imputato, e la recidiva rappresenta un ostacolo significativo all’ottenimento di benefici e al successo di un’impugnazione.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro, stabilita dal giudice, in favore della cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata fissata in 3.000,00 euro.

Per quale motivo sono state negate le circostanze attenuanti generiche?
Le attenuanti generiche sono state negate perché la Corte d’Appello ha ritenuto, con motivazione adeguata, che la reiterazione delle stesse violazioni di legge e i numerosi precedenti penali, anche recenti, dell’imputato non giustificassero una riduzione della pena.

Su quali basi è stata applicata la recidiva?
La recidiva è stata applicata in considerazione della storia criminale del ricorrente, caratterizzata dalla ripetizione delle medesime violazioni di legge e dalla presenza di molteplici condanne penali precedenti, dimostrando una persistente inclinazione a delinquere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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