Ricorso Inammissibile: Perché la Cassazione Non è un Terzo Grado di Giudizio
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sul funzionamento del nostro sistema giudiziario, chiarendo i confini del giudizio di legittimità e le ragioni che portano a un ricorso inammissibile. Il caso riguardava un imputato condannato in Appello per il reato di false dichiarazioni sulla propria identità, il quale ha tentato di contestare la decisione davanti alla Suprema Corte. L’esito, tuttavia, conferma un principio fondamentale: la Cassazione non può riesaminare i fatti.
I Fatti del Caso
Il ricorrente era stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro per aver fornito false dichiarazioni sulla propria identità o qualità personali, un reato previsto dall’articolo 496 del codice penale. Non accettando la sentenza, ha presentato ricorso in Cassazione, articolando tre motivi di doglianza. Sostanzialmente, le sue critiche si concentravano sulla violazione di legge e su un presunto vizio di motivazione da parte dei giudici di secondo grado riguardo all’accertamento della sua responsabilità penale.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, con una sintetica ma chiarissima ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle argomentazioni dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente: la verifica dei requisiti stessi del ricorso. La Corte ha stabilito che i motivi presentati non erano censure di legittimità, bensì “mere doglianze in punto di fatto”. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Il Ruolo della Cassazione e il ricorso inammissibile
La motivazione della Corte è un vero e proprio compendio sui limiti del giudizio di legittimità. I giudici hanno spiegato che i motivi di ricorso, sebbene formalmente presentati come violazioni di legge, erano in realtà un tentativo di ottenere una nuova valutazione delle prove e una “rilettura” degli elementi di fatto già esaminati dai giudici di merito. Questo è un compito che esula completamente dai poteri della Corte di Cassazione.
I Limiti del Giudizio di Legittimità
La Cassazione non è un “terzo giudice” che può riesaminare l’intero processo. Il suo ruolo è quello di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge, nonché il rispetto delle norme sul procedimento. In altre parole, controlla che i giudici di primo e secondo grado abbiano applicato correttamente le norme giuridiche e abbiano motivato le loro decisioni in modo logico e non contraddittorio. Non può, invece, sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito.
L’Inadeguatezza dei Motivi di Ricorso
Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che il ricorrente si limitava a proporre una propria versione dei fatti, diversa e più favorevole, in contrasto con quella accertata dalla Corte d’Appello. Questo tipo di argomentazione è inammissibile in sede di legittimità. Inoltre, i motivi erano in parte una riproposizione di censure già correttamente respinte in appello, senza evidenziare alcuna reale illogicità o contraddittorietà nella motivazione della sentenza impugnata. Di fronte a un ricorso con queste caratteristiche, la declaratoria di inammissibilità è l’unica via percorribile.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un concetto cruciale per chiunque si avvicini al sistema giudiziario: non tutte le sentenze di condanna possono essere utilmente contestate in Cassazione. È necessario che il ricorso si fondi su vizi specifici previsti dalla legge, come un errore nell’interpretazione di una norma o una motivazione palesemente illogica. Sperare che la Suprema Corte possa semplicemente “cambiare idea” sulla base degli stessi fatti è un’aspettativa destinata al fallimento, con l’ulteriore conseguenza negativa di dover sostenere le spese processuali e un’ammenda.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati non erano critiche sulla corretta applicazione della legge (vizi di legittimità), ma contestazioni sulla valutazione dei fatti e delle prove (doglianze di merito), che non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione ha il compito di verificare la corretta applicazione delle norme di legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Non può effettuare una nuova valutazione delle prove o sostituire il proprio giudizio sui fatti a quello dei giudici dei gradi precedenti.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione infondata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6002 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6002 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: PILLA EGLE
Data Udienza: 15/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a SAN LUCIDO il 16/05/1964
avverso la sentenza del 26/02/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro che ha confermato la condanna dell’imputato per il reato di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (art.496 cod. pen.).
Considerato che i tre motivi di ricorso – da trattarsi congiuntamente in quanto denunciano violazione di legge e vizio di motivazione quanto al riconoscimento della penale responsabilità – sono fondati su mere doglianze in punto di fatto e manifestamente infondati; gli stessi prospettano censure non consentite dalla legge in sede di legittimità, non essendo ammesso invocare una valutazione o rivalutazione degli elementi probatori al fine di trarne proprie conclusioni in contrasto con quelle del giudice del merito, chiedendo alla Corte regolatrice un giudizio di fatto che non le compete. Esula, infatti, dai poteri della Corte di cassazione quello di una “rilettura” degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è, in via esclusiva, riservata al giudice di merito, senza che possa integrare il vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa, e per il ricorrente più adeguata, valutazione delle risultanze processuali (Sez. U, n. 22242 del 27/01/2011, COGNOME, Rv. 249651, in motivazione; Sez. U, n. 12 del 31/05/2000, COGNOME, Rv. 216260).
La Corte territoriale ha invero adeguatamente motivato sulle doglianze sollevate, che si risolvono in argomenti riproduttivi di profili di censura disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice, privi dell’asserita contraddittorietà e illogicità lamentata (cfr. p.2 e la relativa motivazione sulla generalità declinate dalla persona rintracciata all’interno dell’abitazione indicate nella relazione di servizio).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna dei ricorrenti 2 a1 pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 gennaio 2025 ons gliere estensore GLYPH
Il Preside