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Ricorso inammissibile: quando non si può contestare

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché il motivo sollevato non era stato presentato nel precedente grado di appello, oltre a essere manifestamente infondato. La decisione sottolinea un principio procedurale fondamentale: non è possibile introdurre nuove censure in Cassazione. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Mal Proposto

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima via per contestare una sentenza di condanna, ma richiede il rispetto di regole procedurali ferree. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda come un errore strategico, quale l’introduzione di un motivo mai sollevato prima, porti a una dichiarazione di ricorso inammissibile con conseguente condanna alle spese. Questo caso offre uno spunto fondamentale sull’importanza di una difesa ben strutturata sin dai primi gradi di giudizio.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione affidandosi a un specifico motivo di contestazione. Tuttavia, come vedremo, la sua iniziativa si è scontrata con ostacoli procedurali insormontabili che hanno precluso alla Suprema Corte qualsiasi esame nel merito della questione.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione non è entrata nel vivo della questione sostanziale (la qualificazione giuridica del reato), ma si è fermata a un livello preliminare, quello appunto dell’ammissibilità. Gli Ermellini hanno basato la loro pronuncia su due pilastri argomentativi distinti ma convergenti: la manifesta infondatezza del motivo e, soprattutto, la sua novità.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni del provvedimento sono chiare e didattiche, evidenziando principi cardine del processo penale. La Corte ha rilevato che il ricorso doveva essere dichiarato inammissibile per due ragioni concorrenti.

Il Motivo Non Proposto in Appello

Il punto centrale della decisione risiede in un vizio procedurale dirimente: il motivo di ricorso presentato in Cassazione non era mai stato sollevato davanti alla Corte d’Appello. Nel nostro ordinamento vige il principio secondo cui la Corte di Cassazione è giudice di legittimità, non un terzo grado di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi inferiori sulle questioni che sono state loro sottoposte. Introdurre un argomento completamente nuovo in sede di legittimità, che non è stato oggetto di valutazione da parte del giudice d’appello, è una pratica non consentita. Questo vizio, da solo, è stato sufficiente a determinare l’inammissibilità dell’impugnazione.

La Manifesta Infondatezza del Ricorso

Oltre al vizio procedurale, la Corte ha sottolineato che, anche a volerlo esaminare, il motivo era comunque ‘manifestamente infondato’. Sebbene il provvedimento non si dilunghi su questo aspetto, la Corte ha implicitamente confermato la correttezza della valutazione giuridica operata nei gradi di merito, citando un precedente giurisprudenziale (Cass. Pen. n. 35134/2022) relativo alla configurabilità del tentativo di rapina impropria. Questa ulteriore censura rafforza la decisione, mostrando come il ricorso fosse debole sotto ogni profilo.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame è un monito sull’importanza della strategia difensiva e del rispetto delle regole processuali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce che le proprie ragioni vengano esaminate nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche negative: il ricorrente è stato infatti condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce che ogni grado di giudizio ha la sua funzione e che le questioni devono essere sollevate tempestivamente, costruendo l’impianto difensivo passo dopo passo, senza poter ‘riservare’ argomenti per l’ultimo grado di giudizio.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile per due ragioni fondamentali: primo, il motivo presentato non era mai stato sollevato nel precedente grado di appello; secondo, lo stesso motivo è stato ritenuto manifestamente infondato dalla Corte.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

È possibile presentare per la prima volta un nuovo motivo di contestazione direttamente in Corte di Cassazione?
No, sulla base di questa ordinanza, la Corte di Cassazione non può esaminare motivi di ricorso che non siano stati precedentemente sottoposti al giudice del grado di appello. L’introduzione di nuove censure in sede di legittimità non è permessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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