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Ricorso inammissibile: quando mancano i motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per un reato di lieve entità in materia di stupefacenti. La decisione si fonda sulla totale assenza, nell’atto di impugnazione, delle ragioni di diritto e dei dati di fatto necessari a sostenerlo, rendendo incomprensibili le doglianze. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e l’Obbligo di Motivazione Specifica

Presentare un’impugnazione in Cassazione richiede rigore e precisione. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda quanto sia fondamentale redigere atti chiari e ben argomentati. Quando un atto è privo dei requisiti minimi di legge, il risultato è un ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere l’importanza della specificità dei motivi di ricorso.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per un reato concernente sostanze stupefacenti, qualificato come di lieve entità ai sensi dell’art. 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti. La sentenza di primo grado, emessa a seguito di un giudizio abbreviato, era stata integralmente confermata dalla Corte d’Appello competente.

Contro la decisione di secondo grado, la difesa dell’imputato proponeva ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo con cui lamentava la violazione di alcune norme del codice di procedura penale.

La Valutazione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, esaminando l’atto, ha immediatamente rilevato una carenza fondamentale. Il motivo di ricorso era stato formulato in modo talmente generico da risultare incomprensibile. Mancavano, infatti, sia le “ragioni di diritto” sia i “dati di fatto” che, secondo l’articolo 581 del codice di procedura penale, devono obbligatoriamente sorreggere ogni richiesta presentata alla Corte.

In sostanza, i giudici non sono stati messi in condizione di comprendere quali fossero le critiche mosse alla sentenza impugnata, né su quali basi giuridiche o fattuali esse si fondassero. Questa lacuna ha impedito qualsiasi valutazione nel merito, portando a una declaratoria di ricorso inammissibile.

Le Conseguenze della Decisione

A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la Corte ha imposto il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso temerario o gravemente viziato.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è tanto sintetica quanto chiara. Il principio alla base della decisione è che il diritto di impugnazione deve essere esercitato in modo responsabile e conforme alle regole processuali. L’articolo 581 del codice di procedura penale non è una mera formalità, ma una norma posta a garanzia della funzionalità del sistema giudiziario. Essa impone al ricorrente di specificare chiaramente i punti della decisione che contesta e le ragioni della sua critica, consentendo al giudice dell’impugnazione di comprendere l’oggetto del contendere.

Un ricorso generico, vago o indecifrabile non assolve a questa funzione e, di conseguenza, non può essere esaminato. La sanzione dell’inammissibilità serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni dilatorie o non adeguatamente ponderate, che sottraggono tempo e risorse alla giustizia.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per tutti gli operatori del diritto: la chiarezza e la specificità sono requisiti imprescindibili nella redazione degli atti processuali. La fretta o la superficialità possono portare a conseguenze gravi per l’assistito, non solo vedendosi preclusa la possibilità di un esame nel merito della propria posizione, ma subendo anche un’ulteriore condanna economica. La decisione sottolinea come il rispetto delle norme procedurali sia la prima condizione per poter tutelare efficacemente i propri diritti in un’aula di giustizia.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era totalmente privo delle ragioni di diritto e dei dati di fatto necessari a sostenerlo, rendendo impossibile per la Corte comprendere i motivi dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Quale norma stabilisce i requisiti per i motivi di ricorso?
La decisione si basa sull’articolo 581 del codice di procedura penale, che impone di specificare le ragioni di diritto e i dati di fatto che sorreggono le richieste formulate nell’atto di impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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