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Ricorso inammissibile: quando manca l’interesse ad agire

La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi presentati da due persone contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale è la carenza di interesse, poiché il motivo d’appello originale era manifestamente infondato. La Corte sottolinea che un ricorso inammissibile non può portare a un esito favorevole per il ricorrente, confermando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Chiarisce la Carenza di Interesse

Recentemente, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22451/2024, ha affrontato un caso emblematico che ci permette di approfondire il concetto di ricorso inammissibile per carenza di interesse. Questa decisione offre spunti cruciali su quando un’impugnazione non può essere nemmeno esaminata nel merito, specialmente se i motivi alla base erano già deboli in appello. L’analisi del provvedimento evidenzia come la genericità e la manifesta infondatezza di un motivo d’appello possano precludere qualsiasi speranza di successo in Cassazione.

I Fatti di Causa

Due persone ricorrevano in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il nucleo della loro doglianza era identico: contestavano la mancata concessione di una circostanza attenuante prevista dall’articolo 62, n. 4, del codice penale. Sostanzialmente, lamentavano che i giudici di secondo grado non avessero adeguatamente motivato il diniego di tale beneficio.

La Decisione della Corte d’Appello e il Ricorso in Cassazione

La Corte d’Appello aveva, in realtà, ampiamente motivato la sua decisione sul trattamento sanzionatorio. Aveva escluso l’attenuante in questione considerando la natura plurioffensiva del reato contestato. Inoltre, aveva rilevato che l’offerta di risarcimento fatta alla persona offesa (pari alla metà della somma estorta) era stata considerata insufficiente. I giudici di secondo grado avevano anche sottolineato come il motivo d’appello fosse già caratterizzato da una notevole genericità. Nonostante ciò, i ricorrenti hanno deciso di proseguire, portando la questione davanti alla Suprema Corte.

Le Motivazioni della Cassazione: Un Ricorso Inammissibile in Partenza

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su un principio giuridico fondamentale: la carenza di interesse ad agire. La Corte ha spiegato che non ha senso esaminare un ricorso per cassazione quando il motivo di appello originale era, fin dall’inizio, inammissibile per manifesta infondatezza. In altre parole, se una richiesta è palesemente priva di fondamento già in secondo grado, portarla in Cassazione non può portare a nessun risultato utile per il ricorrente. L’eventuale accoglimento della doglianza sulla mancata considerazione del motivo non sortirebbe alcun esito favorevole in un ipotetico giudizio di rinvio, poiché il motivo stesso era destinato a fallire. La Suprema Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali per rafforzare questo punto, evidenziando come l’interesse al ricorso debba essere concreto e attuale. Di conseguenza, i ricorsi sono stati respinti e i ricorrenti condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: non si può abusare degli strumenti di impugnazione. Un ricorso inammissibile per manifesta infondatezza in appello non può magicamente diventare ammissibile in Cassazione. La decisione sottolinea l’importanza di presentare motivi di impugnazione specifici, pertinenti e giuridicamente fondati sin dalle prime fasi del processo. Per i cittadini, questo significa comprendere che il percorso legale richiede argomentazioni solide e non generiche lamentele, altrimenti si rischia non solo una sconfitta, ma anche la condanna a ulteriori spese.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per carenza di interesse, poiché il motivo d’appello originale era a sua volta inammissibile per manifesta infondatezza e genericità. Di conseguenza, l’accoglimento del ricorso in Cassazione non avrebbe portato alcun beneficio concreto ai ricorrenti.

Qual era il motivo principale del ricorso presentato?
I ricorrenti contestavano la mancata considerazione e l’omessa motivazione da parte della Corte d’Appello riguardo alla concessione della circostanza attenuante prevista dall’art. 62, n. 4, del codice penale.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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