Ricorso Inammissibile: La Cassazione e l’Irrilevanza delle Prove Richieste
L’esito di un processo dipende dalla qualità e pertinenza delle prove presentate. Ma cosa accade quando la difesa richiede l’acquisizione di prove che, a un’attenta analisi, si rivelano non decisive? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che una richiesta probatoria non pertinente può condurre a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguente condanna alle spese per l’imputato. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine dalla condanna di un detenuto per il reato previsto dall’art. 391-ter del codice penale, ovvero per aver posseduto illecitamente un telefono cellulare all’interno del penitenziario. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello, sostenendo una violazione del diritto di difesa. Il fulcro del ricorso era la mancata acquisizione, da parte dei giudici di merito, dei filmati del sistema di videosorveglianza della struttura carceraria.
La Valutazione del Ricorso Inammissibile
La difesa sosteneva che tali video fossero essenziali per verificare le modalità di rinvenimento dell’apparecchio e la dinamica dell’intervento degli agenti. Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto questa tesi, definendo il motivo di ricorso come ‘generico’ e, in ultima analisi, inammissibile.
La Corte ha evidenziato come la motivazione dei giudici d’appello fosse stata puntuale e completa. Era emerso in modo incontestato un fatto cruciale: il sistema di videosorveglianza non era attivo né all’interno della cella del detenuto, dove era avvenuto l’intervento degli agenti, né nell’infermeria, luogo in cui il telefono era stato effettivamente ritrovato. Di conseguenza, l’acquisizione dei filmati non sarebbe stata in alcun modo utile a chiarire i fatti contestati.
Le Prove Richieste e la Loro Rilevanza
I giudici hanno specificato che le immagini registrate in altre aree, come i corridoi percorsi dal detenuto, non avrebbero potuto fornire elementi decisivi. Tali filmati avrebbero al massimo mostrato dettagli irrilevanti, come la posizione degli agenti di scorta rispetto al detenuto durante il tragitto. Questi elementi non avrebbero in alcun modo potuto smentire o confermare le modalità del ritrovamento del telefono cellulare, rendendo la prova richiesta non dirimente.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La decisione della Corte si fonda su un principio cardine del processo penale: la non superfluità della prova. Una richiesta di acquisizione probatoria, per essere accolta, deve riguardare elementi potenzialmente in grado di influenzare la decisione finale del giudice. Quando una prova è palesemente ininfluente o irrilevante rispetto all’accertamento dei fatti, la sua mancata ammissione non costituisce una violazione del diritto di difesa. Il ricorso, basato su una richiesta di prova non decisiva, è stato quindi ritenuto generico e, di conseguenza, inammissibile. La Corte non ha nemmeno esaminato il merito della questione, fermandosi a questa valutazione preliminare.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un importante monito: le strategie difensive devono concentrarsi su elementi concreti e pertinenti. Insistere sull’acquisizione di prove non dirimenti non solo non porta a un esito favorevole, ma può anzi risultare controproducente. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta infatti la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in tremila euro. La decisione sottolinea l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici, che attacchino il nucleo logico della sentenza impugnata, anziché basarsi su richieste probatorie destinate a rivelarsi inutili.
Quando un motivo di ricorso viene considerato ‘generico’ dalla Cassazione?
Un motivo di ricorso è considerato generico quando non contesta in modo specifico e puntuale le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limita a sollevare questioni irrilevanti o a richiedere prove non decisive per l’esito del giudizio.
Perché la richiesta di acquisire i video della sorveglianza è stata ritenuta non dirimente?
La richiesta è stata ritenuta non dirimente, ovvero non decisiva, perché era stato accertato che il sistema di videosorveglianza non era attivo nei luoghi chiave degli avvenimenti (la cella e l’infermeria). Le immagini di altre aree non avrebbero potuto fornire alcuna informazione utile a chiarire i fatti.
Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamini il merito del ricorso. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione priva dei requisiti di legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 33997 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 33997 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 20/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME (CODICE_FISCALE) nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/12/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui GLYPH art. 391 ter cod. pen.);
Esaminato l’unico motivo di ricorso.
OSSERVA
Lo stesso – avente ad oggetto la violazione di legge e del diritto di difesa conseguente alla mancata acquisizione dei video del sistema di sorveglianza da parte della Corte di appello – è generico, a fronte della puntuale motivazione della Giudici, che, a pagina 11, hanno evidenziato che tale acquisizione non era dirimente, atteso che era incontestato che il sistema di videosorveglianza non fosse attivo né all’interno della cella, ove avvenne l’intervento degli agenti di custodia, né all’interno della infermeria, dove fu rinvenuto il telefono cellulare. Le immagini registrate in aree diverse dalle predette non avrebbero, comunque, consentito di verificare le modalità di rinvenimento dell’apparecchio ma soltanto dettagli irrilevanti, quali la posizione degli agenti di scorta rispetto al detenuto nel tragitto che egli percorse dalla cella all’infermeria.
Il ricorso deve, pertanto, essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 20/06/2025.