Ricorso Inammissibile: La Guida Completa alla Decisione della Cassazione
Quando un ricorso in Cassazione viene respinto, è fondamentale capire le ragioni sottostanti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce perché un ricorso inammissibile può essere la conseguenza diretta di motivi di appello formulati in modo generico e aspecifico. Questo caso, riguardante una condanna per tentato furto in abitazione, offre spunti cruciali sul ruolo della Corte di legittimità e sui requisiti che un ricorso deve possedere per essere esaminato nel merito.
I Fatti del Caso
L’imputato, già condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di tentato furto in abitazione, ha presentato ricorso per cassazione. Il fulcro della sua difesa si concentrava su un unico punto: il mancato riconoscimento dell’attenuante del vizio parziale di mente, previsto dall’articolo 89 del Codice Penale. La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero commesso un errore nella valutazione delle prove, un vizio noto come “travisamento della prova”, che avrebbe ingiustamente negato all’imputato il beneficio di una pena ridotta.
La Doglianza: Vizio di Mente e Presunto Travisamento della Prova
Il ricorrente lamentava che la Corte d’Appello non avesse motivato adeguatamente il diniego dell’attenuante. Secondo la difesa, le prove disponibili avrebbero dovuto condurre a una conclusione diversa riguardo alla capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto. Tuttavia, come sottolineato dalla Cassazione, il modo in cui queste lamentele sono state presentate è stato decisivo per l’esito del ricorso.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito della questione. La decisione si fonda su un principio cardine del nostro ordinamento processuale: il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità, non un terzo grado di merito. Questo significa che la Corte non può riesaminare i fatti o rivalutare le prove, compiti che spettano esclusivamente al Tribunale e alla Corte d’Appello. Il suo ruolo è verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica e non contraddittoria.
Le Motivazioni
La Corte ha ritenuto che le censure sollevate dal ricorrente fossero “assolutamente generiche”. Dietro l’apparente denuncia di un vizio di legittimità (la mancanza di motivazione), si celava in realtà una richiesta di riconsiderare l’intero materiale probatorio e la ricostruzione dei fatti. Questo tipo di richiesta esula completamente dalle competenze della Cassazione.
I giudici hanno evidenziato che la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione “congrua e adeguata” per negare il vizio parziale di mente. La decisione dei giudici di merito era basata su “corretti criteri di inferenza” ed era esente da “incongruenze logiche”. Di fronte a una motivazione solida e ben argomentata, non spetta alla Cassazione sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. La genericità dei motivi di ricorso ha quindi impedito alla Corte di procedere oltre, portando inevitabilmente alla dichiarazione di inammissibilità.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque si approcci al giudizio di Cassazione. Un ricorso, per avere successo, deve essere formulato in termini specifici, individuando con precisione i vizi di legge o di motivazione della sentenza impugnata, senza mai trasformarsi in una richiesta di riesame dei fatti. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea l’importanza di una strategia difensiva mirata e tecnicamente ineccepibile per affrontare il giudizio di legittimità.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti richiesti dalla legge, ad esempio perché i motivi sono formulati in modo troppo generico.
È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare le prove?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità e non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non può riesaminare i fatti o le prove già valutati dai giudici dei gradi precedenti.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata quantificata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7185 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 7185 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 22/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a PRATO il 20/05/1978
avverso la sentenza del 15/03/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto a mezzo del difensore da NOME COGNOME ritenuto responsabile nelle conformi sentenze di merito del reato di tentato furto in abitazione.
Vista la comunicazione pervenuta a questa Corte dall’Avv. NOME COGNOME il quale ha rappresentato di rinunciare al mandato difensivo.
Considerato preliminarmente che detta rinuncia al mandato non ha effetto finché la parte non risulti assistita da altro difensore.
Rilevato che il ricorrente si duole del mancato riconoscimento dell’attenuante di cui all’art. 89 cod. pen., lamentando il vizio del travisamento della prova.
Considerato che le ragioni di doglianza sono state formulate in termini del tutto aspecifici, contenendo il ricorso censure assolutamente generiche circa la mancanza di idonea motivazione nella pronuncia impugnata.
Considerato che i rilievi difensivi, dietro l’apparente prospettazione del vizio di legittimità, concernendo in realtà la ricostruzione e la valutazione del fatto, nonché l’apprezzamento del materiale probatorio, investono profili del giudizio rimessi alla esclusiva competenza della Corte di appello, che ha fornito, una congrua e adeguata motivazione in ordine al mancato riconoscimento del vizio parziale di mente, esente da incongruenze logiche, perché basata su corretti criteri di inferenza.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 22 gennaio 2025