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Ricorso inammissibile: quando le censure sono generiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi. L’impugnazione riguardava la mancata concessione e la revoca della sospensione condizionale della pena, ma le censure sono state ritenute non specifiche e prive di adeguate allegazioni, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza di Motivi Specifici

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un’impugnazione, se non correttamente formulata, possa essere dichiarata un ricorso inammissibile. La Suprema Corte di Cassazione, con la sua decisione, ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e non meramente generici. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le ragioni dietro la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Il ricorrente, tramite il suo difensore, ha sollevato due questioni principali, entrambe relative all’istituto della sospensione condizionale della pena, disciplinato dagli articoli 163 e 164 del Codice Penale.

Nello specifico, i motivi di doglianza erano:
1. La mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena nella sentenza impugnata.
2. La revoca di un precedente beneficio di sospensione condizionale, che era stato concesso con una sentenza del Tribunale di Sondrio divenuta irrevocabile anni prima.

Il ricorrente, in sostanza, contestava la valutazione dei giudici di merito su un aspetto cruciale per l’esecuzione della sua condanna.

La Decisione della Corte e il principio del ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e il ricorso, ha emesso un’ordinanza che dichiara l’impugnazione inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello preliminare, ovvero alla valutazione dei requisiti formali e sostanziali del ricorso stesso. La Corte ha ritenuto che le censure mosse dal ricorrente fossero ‘del tutto aspecifiche’ e ‘assolutamente generiche’. Questo significa che l’atto di ricorso non riusciva a confrontarsi in modo critico e puntuale con le argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nella constatazione che il ricorso mancava di ‘idonee allegazioni’. In altre parole, il difensore si era limitato a esprimere un dissenso generico rispetto alla decisione dei giudici di secondo grado, senza però costruire un’argomentazione giuridica specifica e dettagliata capace di smontare il ragionamento della sentenza impugnata. La Corte d’Appello aveva fornito ‘puntuali argomentazioni’ per negare e revocare il beneficio; il ricorso, invece, non ha offerto elementi concreti per dimostrare l’erroneità di tali argomentazioni.

La Cassazione, quindi, non ha valutato se fosse giusto o sbagliato negare la sospensione condizionale, ma ha stabilito che il modo in cui la questione era stata posta non rispettava i requisiti minimi per un’analisi di legittimità. Un ricorso per Cassazione deve evidenziare precise violazioni di legge o vizi di motivazione, non può limitarsi a riproporre le stesse tesi già respinte nei gradi di merito senza un confronto critico con la decisione che si intende impugnare.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante per la prassi legale. La redazione di un atto di impugnazione, specialmente un ricorso per Cassazione, richiede un’analisi approfondita e specifica della sentenza contestata. Le conseguenze di un ricorso inammissibile non sono trascurabili: oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questo dimostra come un’impugnazione superficiale non solo sia inefficace, ma comporti anche un ulteriore onere economico per l’interessato. La specificità dei motivi non è un mero formalismo, ma la garanzia che il giudizio di legittimità si concentri sulle reali questioni di diritto, evitando di trasformarsi in un terzo grado di merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché i motivi presentati sono stati ritenuti del tutto aspecifici e assolutamente generici, non essendo supportati da idonee allegazioni per contestare le puntuali argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

Quali erano i punti principali contestati dal ricorrente?
Il ricorrente contestava la mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena e la revoca di un precedente beneficio analogo concesso con una sentenza anteriore.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito di questa decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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