LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è respinto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale del rigetto è che le argomentazioni erano una mera ripetizione di censure già esaminate e respinte nel precedente grado di giudizio. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione, confermando che il ricorso inammissibile ha precise conseguenze economiche.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di Riproporre le Stesse Censure

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile, specialmente quando questo si limita a riproporre questioni già decise. La Suprema Corte, con una decisione netta, ha respinto le istanze di due imputati, condannandoli al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo i dettagli di questa pronuncia per comprendere i principi procedurali che ne sono alla base.

I Fatti del Caso

Due soggetti avevano presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. Uno dei ricorrenti, in particolare, aveva sollevato specifici motivi di doglianza relativi all’affermazione di responsabilità per il reato previsto dall’art. 707 del codice penale e al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. L’obiettivo era ottenere un annullamento della decisione di secondo grado e una nuova valutazione della propria posizione.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. La ragione di tale decisione non risiede in una valutazione di merito delle argomentazioni, ma in un vizio procedurale fondamentale. I giudici hanno rilevato che i motivi presentati, in particolare quelli dell’imputato che contestava la condanna per il reato specifico e il diniego delle attenuanti, non erano altro che una riproduzione di censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte territoriale. Questo approccio rende il ricorso un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul fatto, funzione che non spetta alla Corte di Cassazione, la quale è giudice di legittimità e non di merito.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono lapidarie ma giuridicamente solide. La Corte ha considerato che riproporre le stesse identiche argomentazioni già valutate in appello, senza individuare un vizio di legge specifico nella sentenza impugnata (come un’errata applicazione della norma o un difetto di motivazione), non costituisce un valido motivo di ricorso. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti come se fosse un nuovo processo. La decisione di inammissibilità è stata quindi una diretta conseguenza di questa impostazione difensiva. Per effetto della declaratoria di inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche a versare una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare ricorsi dilatori o manifestamente infondati.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di giudizio. Presentare un ricorso inammissibile, limitandosi a ripetere le argomentazioni già respinte in appello, non solo è inutile ai fini di una riforma della sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente. La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria serve da deterrente contro l’abuso dello strumento processuale, garantendo che l’accesso alla Suprema Corte sia riservato a casi in cui si lamentano reali violazioni di legge.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il giudice non esamina il caso nel merito perché il ricorso non rispetta i requisiti previsti dalla legge. In questa vicenda, il motivo è stata la semplice riproposizione di argomenti già respinti in appello.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti?
I ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese processuali e una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa è una sanzione pecuniaria per aver presentato un ricorso infondato.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi del ricorso una semplice riproduzione di censure già esaminate?
La Corte ha stabilito che le argomentazioni difensive erano identiche a quelle già valutate e motivatamente respinte dalla Corte d’Appello, come si evinceva dalla lettura della sentenza impugnata, senza che venisse sollevata una nuova e specifica violazione di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati