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Ricorso inammissibile: quando l’appello è infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per il reato di evasione. L’appello, incentrato unicamente sulla quantificazione della pena, è stato ritenuto manifestamente infondato e carente di una critica puntuale alla motivazione della sentenza precedente, che è stata giudicata lineare e logica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza di una Critica Motivata alla Sentenza

Quando si presenta un’impugnazione in Corte di Cassazione, non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso la decisione di un giudice. È fondamentale che il ricorso sia supportato da argomentazioni solide e da una critica puntuale della sentenza impugnata. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa derivare proprio dalla mancanza di questi elementi, anche quando l’oggetto della contestazione è limitato al solo trattamento sanzionatorio. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti del Caso: Appello contro la Pena per Evasione

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva confermato una condanna per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, tramite il suo difensore, non contestava la sua colpevolezza, ma aveva deciso di impugnare la decisione limitatamente a un unico aspetto: il trattamento sanzionatorio. In altre parole, si riteneva che la pena inflitta fosse eccessiva e si chiedeva alla Corte di Cassazione di riesaminarla.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato l’impugnazione inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della questione (cioè se la pena fosse giusta o meno), ma si è fermata a un livello procedurale, stabilendo che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per essere esaminato. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento non solo delle spese del procedimento, ma anche di una somma di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi strettamente collegati. In primo luogo, ha evidenziato come il ricorso mancasse di una ‘necessaria critica analisi’ delle argomentazioni che la Corte d’Appello aveva posto a fondamento della propria decisione. Non basta affermare che la pena è ingiusta; occorre smontare pezzo per pezzo il ragionamento del giudice precedente, evidenziandone eventuali vizi logici o errori di diritto.

In secondo luogo, e come diretta conseguenza del primo punto, il ricorso è stato giudicato ‘manifestamente infondato’. La motivazione della sentenza d’appello è stata definita ‘lineare e logica’. Di fronte a un ragionamento così solido, un ricorso che non riesce a scalfirne la coerenza appare privo di qualsiasi fondamento e, pertanto, destinato a essere dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze di un Appello Infondato

La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale del processo penale: l’impugnazione non è un tentativo generico di ottenere un risultato migliore, ma un atto giuridico che richiede rigore, specificità e un confronto critico con la decisione che si intende contestare. Presentare un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche significative conseguenze economiche. La decisione serve da monito sulla necessità di valutare attentamente la fondatezza dei motivi di appello prima di adire la Suprema Corte, per evitare di incorrere in una declaratoria di inammissibilità e nelle relative sanzioni.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato ritenuto manifestamente infondato e privo di una necessaria analisi critica delle argomentazioni poste a base della sentenza impugnata.

Qual era l’oggetto dell’unico motivo di ricorso?
L’unico motivo di ricorso aveva ad oggetto esclusivamente il trattamento sanzionatorio, ovvero la quantificazione della pena inflitta per il reato di evasione (art. 385 c.p.).

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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