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Ricorso inammissibile: quando l’appello è infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Le richieste dell’imputato, relative all’attenuante per danno di minima entità e all’applicazione di una pena sostitutiva, sono state respinte. Il ricorso è stato giudicato manifestamente infondato, confermando la valutazione dei giudici di merito basata sul valore non irrisorio di una bicicletta d’epoca rubata e sulla personalità spregiudicata dell’imputato, condannato al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna per Furto

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione valuti un ricorso inammissibile quando le motivazioni presentate dall’imputato sono manifestamente infondate. Il caso riguarda un furto e il successivo tentativo, fallito, di ottenere benefici come l’attenuante del danno minimo e una pena sostitutiva. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprendere i criteri seguiti dai giudici.

I Fatti del Processo

I fatti alla base della vicenda processuale vedono un individuo condannato per aver forzato la porta d’ingresso di un giardino e aver asportato una bicicletta d’epoca. La Corte d’Appello di Taranto aveva già confermato la responsabilità penale dell’imputato. Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando principalmente due questioni: il mancato riconoscimento dell’attenuante per la minima entità del danno e il rigetto della richiesta di applicazione di una pena sostitutiva.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 20785/2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione comporta la conferma definitiva della sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. Oltre a ciò, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi ritenuti inammissibili.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato, analizzando punto per punto le doglianze della difesa. In primo luogo, riguardo all’attenuante della minima entità del danno, i giudici hanno sottolineato che la motivazione della Corte d’Appello era logica e corretta. Il valore di una “bicicletta d’epoca” non può essere considerato irrisorio, escludendo così la possibilità di applicare tale attenuante. La Corte ha ribadito che la valutazione del giudice di merito, se ben argomentata, non è sindacabile in sede di legittimità.

In secondo luogo, è stato esaminato il motivo relativo al rigetto della richiesta di pena sostitutiva. La Cassazione ha evidenziato che la decisione impugnata non presentava alcun vizio riconducibile all’art. 606, comma 2, lett. e) del codice di procedura penale. A prescindere dalla tardività della richiesta, il rigetto era stato adeguatamente motivato sulla base delle “modalità della condotta” dell’imputato, dalle quali emergeva una “personalità spregiudicata”. Questo elemento è stato ritenuto sufficiente a giustificare la negazione del beneficio.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce principi fondamentali del processo penale. Innanzitutto, per ottenere l’attenuante del danno minimo, è necessario che il pregiudizio economico sia effettivamente trascurabile, valutazione che spetta al giudice di merito. In secondo luogo, la concessione di pene sostitutive non è un diritto automatico, ma una decisione discrezionale del giudice, che tiene conto della personalità dell’imputato e della gravità della sua condotta. Un ricorso inammissibile in Cassazione non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche ulteriori sanzioni economiche, evidenziando l’importanza di presentare impugnazioni fondate su solidi argomenti giuridici.

Perché è stata negata l’attenuante della minima entità del danno?
L’attenuante è stata negata perché l’oggetto rubato, una bicicletta d’epoca, è stato ritenuto di valore non irrisorio. La Corte ha considerato logica e corretta la motivazione del giudice di merito su questo punto.

Quali sono state le ragioni del rigetto della richiesta di pena sostitutiva?
La richiesta è stata rigettata non solo perché presentata tardivamente, ma soprattutto perché le modalità della condotta dell’imputato hanno rivelato una sua “personalità spregiudicata”, elemento che ha indotto il giudice a negare il beneficio.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la conferma definitiva della sentenza impugnata e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata a tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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