Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Ammissibilità
Quando un appello viene presentato alla Corte di Cassazione, deve superare un vaglio di ammissibilità prima che i giudici ne esaminino il merito. Un’ordinanza recente chiarisce due punti cruciali che possono portare a dichiarare un ricorso inammissibile: la gestione delle richieste di rinvio in udienza camerale e la necessità di provare concretamente le proprie affermazioni. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio le regole del processo penale.
I Fatti del Caso
Un imputato, condannato dalla Corte d’Appello, proponeva ricorso per cassazione. I motivi del ricorso si basavano essenzialmente su due aspetti: in primo luogo, si contestava il rigetto da parte della Corte di merito di una richiesta di rinvio dell’udienza presentata dal difensore; in secondo luogo, si metteva in discussione la sussistenza dell’elemento psicologico del reato, sostenendo che l’imputato avesse agito in uno stato mentale alterato, arrivando a minacciare il suicidio dopo aver commesso gravi aggressioni.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché basato su motivi manifestamente infondati. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello procedurale, stabilendo che il ricorso non aveva i requisiti minimi per essere discusso. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile
La Corte ha basato la sua decisione su due argomenti distinti e chiari.
Il Rinvio dell’Udienza Camerale non è un Diritto Assoluto
Il primo motivo di ricorso riguardava il mancato accoglimento della richiesta di astensione dall’udienza avanzata dal difensore. La Cassazione ha respinto questa doglianza richiamando un suo precedente orientamento (sentenza n. 26764 del 2023). I giudici hanno chiarito che, nel contesto di un’udienza camerale, l’imputato o il suo difensore non hanno un diritto automatico a partecipare fisicamente, a meno che non abbiano presentato una specifica richiesta di discussione orale. In assenza di tale richiesta, la Corte non è tenuta a concedere il rinvio. La procedura camerale è concepita per essere più snella e si basa primariamente sugli atti scritti, rendendo la presenza delle parti non sempre indispensabile.
La Manifesta Infondatezza nel Merito: Affermazioni non Provate
Il secondo motivo, relativo all’elemento psicologico, è stato giudicato palesemente infondato. La Corte ha sottolineato come la sentenza d’appello avesse già adeguatamente motivato su questo punto. Era stato accertato che, a seguito di gravissime e ripetute aggressioni contro gli operanti, l’imputato si era limitato a minacciare il suicidio. Tuttavia, questa minaccia non era stata accompagnata da alcuna documentazione medica o peritale che attestasse una patologia reale e concreta, tale da incidere sulla sua capacità di intendere e di volere. La mera asserzione di una condizione psicologica precaria, senza alcuna prova a supporto, non è sufficiente per mettere in discussione la valutazione dei giudici di merito.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo di cassazione: un ricorso deve essere fondato su motivi solidi e specifici, non su argomentazioni generiche o non provate. Dichiarare un ricorso inammissibile non è solo una questione formale, ma una sanzione per l’abuso dello strumento processuale. Per gli avvocati e i loro assistiti, questa decisione serve come monito: le istanze presentate, sia procedurali come le richieste di rinvio, sia di merito, devono essere supportate da solidi argomenti giuridici e, quando necessario, da prove concrete. In caso contrario, il rischio è una condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, senza nemmeno che il caso venga discusso nel merito.
Un avvocato può sempre ottenere il rinvio di un’udienza camerale in Cassazione?
No. Secondo la Corte, in un’udienza camerale non vi è un diritto automatico alla partecipazione. Pertanto, una richiesta di rinvio può essere legittimamente respinta se non è stata presentata anche una richiesta formale di discussione orale.
Cosa significa che i motivi di un ricorso sono ‘manifestamente infondati’?
Significa che le argomentazioni presentate sono così palesemente prive di fondamento giuridico che la Corte le respinge senza necessità di un esame approfondito. Questo porta alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso e a sanzioni per il ricorrente.
È sufficiente minacciare il suicidio per dimostrare una ridotta capacità di intendere e di volere?
No. La Corte ha stabilito che una semplice affermazione o una minaccia, come quella di suicidarsi, non è sufficiente. È necessario presentare documentazione medica o prove concrete che attestino una patologia reale in grado di incidere sulla capacità psicologica dell’imputato al momento del fatto.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 12575 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 12575 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME NOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a SIRACUSA il 19/10/1977
avverso la sentenza del 12/07/2024 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
117/RG. 37486
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza i epigrafe, esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto il ricorso inammissibile perché fondato su motivi manifestamente infondati in quanto la Corte di merito, con separata ordinanza, ha escluso di accogliere la richiesta astensione dall’udienza presentata dal difensore alla luce del consolidato orientamento di questa Corte secondo cui il rinvio non può essere concesso in mancanza di richiesta di discussione orale, non avendo l’istante diritto di partecipare all’udienza camerale (Sez. 5, n. 26764 del 20/04/2023 Rv. 284786), inoltre, in ordine alla sussistenza dell’elemento psicologico è sufficiente richiama pag. 2 della sentenza lì dove si dà atto che dopo gravissime e reiterate aggressioni agli operanti l’imputato si era limitato a minacciare di suicidarsi, senza che avesse documentato alcuna patologia, meramente asserita, tale da incidere sulla sua capacità.
Dagli argomenti che precedono consegue l’inammissibilità del ricorso con le conseguenti pronunce di cui all’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3 marzo 2025.