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Ricorso inammissibile: quando l’appello è inefficace

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per spaccio di stupefacenti. La decisione si fonda sul fatto che i motivi del ricorso erano una mera riproposizione di quelli già presentati in appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata. La Corte ha inoltre ritenuto infondate le richieste di qualificare il reato come di lieve entità e di concedere le attenuanti generiche, confermando la valutazione del giudice di merito.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: perché non basta ripetere gli stessi motivi d’appello

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi, stabilendo che un ricorso inammissibile è tale se si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente, senza una critica puntuale alla decisione impugnata. Questo principio è fondamentale per comprendere la funzione stessa del giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Un giovane veniva condannato in primo e secondo grado per spaccio di sostanze stupefacenti alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione e 4.000 euro di multa. La Corte di Appello, pur confermando la condanna, aveva concesso il beneficio della non menzione nel casellario giudiziale. L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, affidandosi a tre specifici motivi.

I Motivi del Ricorso e il rischio di un ricorso inammissibile

La difesa dell’imputato ha basato il ricorso su tre censure principali, sperando in una riforma della sentenza di condanna:

1. Errata qualificazione giuridica: si sosteneva che la condotta dovesse essere classificata come uso personale di stupefacenti e non come spaccio.
2. Mancato riconoscimento della lieve entità: si chiedeva l’applicazione della fattispecie attenuata del reato, prevista dall’articolo 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti, che comporta una pena significativamente inferiore.
3. Omessa concessione delle attenuanti generiche: si lamentava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale.

Nonostante le argomentazioni, la Corte Suprema ha ritenuto il ricorso interamente inammissibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha analizzato ciascun motivo di ricorso, fornendo una chiara spiegazione per la sua decisione di inammissibilità. Vediamo nel dettaglio le ragioni giuridiche.

La Necessità di una Critica Argomentata

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato inammissibile perché, secondo la Corte, si limitava a “riprodurre e reiterare” le stesse critiche già avanzate nell’atto di appello e respinte dalla Corte territoriale. La funzione tipica dell’impugnazione non è quella di ripresentare le medesime doglianze, ma di sviluppare una critica argomentata contro il provvedimento che si contesta.

In altre parole, il ricorso deve confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza di secondo grado, evidenziandone le presunte illogicità o violazioni di legge. Un ricorso che ignora la motivazione della sentenza precedente e si limita a ripetere argomenti già vagliati è privo della sua funzione essenziale e, pertanto, destinato all’inammissibilità.

La Valutazione sulla Lieve Entità del Fatto

Anche il secondo motivo, relativo al mancato riconoscimento del “fatto di lieve entità”, è stato dichiarato manifestamente infondato. La Corte ha ricordato che per applicare tale attenuante, il giudice deve compiere una valutazione complessiva di tutti gli elementi: mezzi, modalità, circostanze dell’azione, quantità e qualità della sostanza.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente motivato il diniego, evidenziando alcuni aspetti che rivelavano una certa “professionalità” nell’attività di spaccio. La valutazione del giudice di merito, se logicamente motivata come in questo caso, non è sindacabile in sede di legittimità. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici dei gradi precedenti.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile anche l’ultimo motivo. La decisione di negare le attenuanti generiche era stata giustificata dalla Corte d’Appello con una motivazione “priva di vizi logici e coerente con le emergenze processuali”. Anche in questo caso, la valutazione discrezionale del giudice di merito, se adeguatamente motivata, sfugge al controllo della Corte di Cassazione, che può intervenire solo in caso di motivazione mancante, contraddittoria o manifestamente illogica.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti. La sua funzione è garantire l’uniforme interpretazione della legge e il rispetto delle norme processuali. Un ricorso inammissibile emerge quando la difesa non si confronta dialetticamente con le ragioni della sentenza impugnata, ma si limita a una sterile ripetizione di censure già respinte. Questa decisione serve da monito: per avere successo in Cassazione, è indispensabile formulare motivi di ricorso specifici, pertinenti e capaci di evidenziare un vizio di legittimità e non un semplice dissenso sull’ valutazione dei fatti.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso è inammissibile quando non rispetta i requisiti di legge. In questo caso, il motivo principale è stata la mancanza di una critica argomentata alla sentenza d’appello; il ricorso si limitava a ripetere gli stessi argomenti già respinti in secondo grado, senza confrontarsi con la motivazione della corte territoriale.

Cosa deve valutare un giudice per riconoscere il ‘fatto di lieve entità’ nello spaccio di droga?
Il giudice deve effettuare una valutazione complessiva di tutti gli elementi del caso, inclusi i mezzi, le modalità e le circostanze dell’azione, nonché la quantità, la qualità e il grado di purezza della sostanza stupefacente. Anche un solo elemento negativo, come una professionalità nell’attività, può essere sufficiente a escludere questa attenuante.

È sufficiente riproporre gli stessi motivi dell’appello nel ricorso per cassazione?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione ha stabilito che riprodurre e reiterare gli stessi motivi già prospettati in appello e motivatamente respinti, senza un confronto critico con gli argomenti della sentenza impugnata, rende il ricorso inammissibile perché viene meno la sua funzione di critica al provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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