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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per il reato di ricettazione. La decisione si fonda sulla genericità e aspecificità dei motivi di appello, i quali non contenevano una critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata, violando i requisiti procedurali. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Genericità: La Cassazione Spiega i Requisiti

Presentare un ricorso in Cassazione non è una mera formalità, ma un atto che richiede rigore e precisione. Un recente provvedimento della Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di motivi generici e non specificamente argomentati. Questa ordinanza offre un’importante lezione su come strutturare un’impugnazione efficace, evitando un esito sfavorevole e ulteriori sanzioni economiche.

Il Contesto: Appello Contro una Condanna per Ricettazione

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva confermato una condanna per il reato di ricettazione. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio, per far valere le proprie ragioni. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato, non per una valutazione nel merito della sua colpevolezza, ma per una questione puramente procedurale.

La Decisione della Corte: La Regola del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della questione (se l’imputato fosse o meno colpevole), ma si ferma a un gradino prima, valutando la correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. La Corte ha ritenuto che il ricorso fosse privo dei requisiti essenziali richiesti dalla legge, in particolare dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale.

Perché i Motivi Erano ‘Aspecifici’

Il problema principale risiedeva nella genericità, o ‘aspecificità’, dei motivi presentati. L’appellante si era limitato a lamentare in modo vago delle presunte carenze nella motivazione della sentenza d’appello, senza però:

1. Enunciare puntualmente gli elementi di fatto e di diritto a sostegno delle sue critiche.
2. Instaurare un confronto diretto e specifico con le argomentazioni su cui si fondava la decisione della Corte d’Appello.

In pratica, il ricorso non permetteva al giudice di legittimità di comprendere quali fossero i punti specifici della sentenza contestati e perché fossero ritenuti errati.

Le Motivazioni Giuridiche: L’Onere della Critica Argomentata

La Corte ha colto l’occasione per richiamare un suo consolidato orientamento giurisprudenziale. La funzione tipica di un’impugnazione è quella di una ‘critica argomentata’ del provvedimento che si intende contestare. Questo significa che l’atto di appello deve essere un documento analitico che smonta, pezzo per pezzo, il ragionamento del giudice precedente, indicando con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che ne dimostrerebbero l’erroneità.

Non è sufficiente esprimere un generico dissenso o lamentare un’ingiustizia. È necessario, a pena di inammissibilità, un confronto puntuale e indefettibile con le motivazioni della sentenza impugnata. Mancando questo confronto, il ricorso perde la sua funzione e diventa un atto processuale inutile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza è un monito per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. La preparazione dell’atto deve essere meticolosa e focalizzata su una critica specifica e ben fondata. Un ricorso inammissibile non solo vanifica la possibilità di ottenere una revisione della sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche negative. Nel caso di specie, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione sottolinea che la giustizia ha regole precise e che la superficialità nella redazione degli atti processuali viene severamente sanzionata.

Per quale motivo un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è ‘aspecifico’, ovvero se non indica in modo puntuale e dettagliato le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che criticano la sentenza impugnata, come richiesto dagli artt. 581 e 591 del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che il ricorso si limita a evocare presunte carenze della sentenza precedente senza fornire una puntuale enunciazione degli elementi specifici (di fatto e di diritto) che sono alla base della censura e senza un confronto effettivo con le argomentazioni del provvedimento impugnato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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