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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi dell’appello, relativi alla quantificazione della pena, sono stati giudicati troppo generici e non in grado di contestare efficacemente la motivazione della corte d’appello, che aveva già considerato la gravità dei fatti e i precedenti dell’imputato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dell’Appello Generico

Quando si impugna una sentenza, non basta esprimere un generico dissenso. È fondamentale che i motivi del ricorso siano specifici e puntuali. In caso contrario, si rischia una declaratoria di ricorso inammissibile, come chiarito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Questa decisione sottolinea l’importanza di una difesa tecnica che vada al cuore della motivazione del provvedimento impugnato, pena l’impossibilità di ottenere una revisione della condanna.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, previsti dagli articoli 337 e 341 bis del codice penale. La sentenza di condanna, emessa dalla Corte d’Appello di Venezia, è stata impugnata dall’imputato, il quale ha presentato ricorso per Cassazione lamentando vizi nella motivazione riguardante la dosimetria della pena, ovvero la sua quantificazione.

L’obiettivo del ricorrente era ottenere una mitigazione della sanzione inflitta. Tuttavia, l’atto di impugnazione si concentrava su critiche generali, senza individuare errori specifici nel percorso logico-giuridico seguito dai giudici di merito.

La Decisione della Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione (cioè, se la pena fosse giusta o meno), ma si ferma a un livello precedente, di natura procedurale. Un ricorso inammissibile è un atto che, per vizi di forma o di sostanza, non può essere esaminato dal giudice.

In questo caso, il vizio risiedeva nella totale genericità dei motivi addotti. Il ricorrente non ha offerto elementi concreti per sostenere la richiesta di una pena più lieve, né ha dimostrato perché la valutazione della Corte d’Appello fosse errata.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali:

1. Genericità e Mancanza di Confronto: Il ricorso è stato definito “del tutto generico” perché non prospettava alcun elemento concreto da valorizzare per una mitigazione della pena. Inoltre, e questo è il punto cruciale, non si confrontava con la motivazione della sentenza impugnata. La Corte d’Appello aveva infatti spiegato chiaramente le ragioni della sua decisione, tenendo conto sia della “non eccessiva gravità degli oltraggi” (elemento considerato ai fini della continuazione tra i reati) sia dei precedenti penali del ricorrente (utilizzati per escludere la concessione dei benefici di legge). L’appello si è limitato a criticare il risultato finale senza smontare le argomentazioni che lo sostenevano.

2. Correttezza della Valutazione di Merito: Di conseguenza, la Suprema Corte ha ritenuto che la valutazione operata dal giudice di secondo grado fosse corretta e ben motivata. Non avendo il ricorrente evidenziato vizi logici o giuridici specifici, il suo appello si è risolto in una sterile richiesta di una nuova e diversa valutazione dei fatti, attività che non è consentita in sede di legittimità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: per impugnare efficacemente una sentenza, non è sufficiente lamentare un risultato sgradito. È indispensabile redigere un atto di ricorso che analizzi in modo critico la motivazione del giudice, evidenziandone le specifiche lacune, le contraddizioni o gli errori di diritto.

Un ricorso generico, che non dialoga con le argomentazioni della sentenza impugnata, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Ciò comporta non solo l’impossibilità di ottenere una riforma della decisione, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, aggravando ulteriormente la posizione del ricorrente. La lezione per gli operatori del diritto è chiara: la precisione e la specificità sono le chiavi per un’impugnazione efficace.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché ritenuto del tutto generico. Non presentava alcun elemento concreto a sostegno di una riduzione della pena e non si confrontava criticamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Significa che il motivo si limita a una critica astratta o a una semplice richiesta di una nuova valutazione, senza indicare in modo specifico quali parti della motivazione della sentenza precedente siano errate, illogiche o in contrasto con la legge.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la Corte non esamina il merito della questione. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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