LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché il motivo, relativo alla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto, era generico e ripetitivo. Il ricorso non specificava gli errori della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla corte d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede non solo una profonda conoscenza del diritto, ma anche un’estrema precisione nella formulazione dei motivi. Un ricorso inammissibile è spesso il risultato di una critica generica e non specifica alla sentenza impugnata. Con l’ordinanza in commento, la Suprema Corte ribadisce i principi fondamentali che regolano l’ammissibilità dei ricorsi, chiarendo perché la semplice riproposizione dei motivi d’appello non sia sufficiente a superare il vaglio di legittimità.

Il Fatto e il Motivo del Ricorso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello. L’unico motivo di doglianza sollevato dal ricorrente riguardava la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’articolo 131-bis del codice penale.

La Decisione della Corte di Merito

Nei gradi di merito, i giudici avevano escluso l’applicabilità di tale istituto, fornendo una motivazione ritenuta logicamente corretta e ben argomentata. Nonostante ciò, l’imputato decideva di adire la Corte di Cassazione, contestando tale esclusione.

L’Analisi della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, nell’esaminare l’atto, ha riscontrato due vizi fondamentali che ne hanno determinato l’immediata declaratoria di inammissibilità. Entrambi i difetti attengono alla modalità con cui il ricorso è stato redatto, evidenziando una carenza nei requisiti essenziali previsti dal codice di procedura penale.

La Genericità e l’Indeterminatezza del Motivo

Il primo profilo di criticità risiede nella genericità del motivo. Secondo i giudici, il ricorso era privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. In pratica, a fronte di una motivazione logicamente corretta della sentenza impugnata, il ricorrente non ha indicato gli elementi specifici che costituivano la base della sua censura. Questo ha impedito alla Corte di Cassazione di individuare con precisione i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato. Un ricorso efficace deve dialogare criticamente con la sentenza che contesta, non limitarsi a enunciazioni di principio.

La Pedissequa Reiterazione dei Motivi d’Appello

Il secondo vizio, strettamente collegato al primo, è la natura meramente ripetitiva del ricorso. I giudici hanno osservato che i motivi presentati in Cassazione erano una “pedissequa reiterazione” di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito. Gli argomenti, definiti come “non specifici ma soltanto apparenti”, omettevano di assolvere alla funzione tipica di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso. In sostanza, il ricorrente si è limitato a riproporre le stesse tesi senza confrontarsi con le ragioni per cui erano state respinte in secondo grado.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha concluso che un ricorso così formulato non permette al giudice dell’impugnazione di svolgere il proprio compito. La funzione del ricorso per cassazione non è quella di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, ma di controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Se il ricorso non individua vizi specifici, ma si limita a riproporre doglianze generiche già esaminate e rigettate, diventa uno strumento processuale sterile. Per tali ragioni, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico e Critico

Questa ordinanza rappresenta un importante monito per chiunque intenda presentare un ricorso per cassazione. La specificità dei motivi non è un mero requisito formale, ma l’essenza stessa dell’impugnazione. È necessario che l’atto contenga una critica puntuale e argomentata, capace di evidenziare gli errori di diritto o i vizi logici della decisione impugnata, superando la semplice riproposizione di argomenti già vagliati. In assenza di tali elementi, il rischio di veder dichiarato il proprio ricorso inammissibile, con le relative conseguenze economiche, è estremamente concreto.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era generico e si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza muovere una critica specifica e argomentata contro la motivazione della sentenza impugnata.

Quale requisito legale, secondo la Corte, non è stato rispettato dal ricorrente?
Secondo la Corte, il ricorso era privo dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale, in quanto non indicava specificamente gli elementi alla base della censura mossa alla sentenza.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati