LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza di condanna per furto aggravato. La motivazione del ricorso è stata giudicata troppo generica e non specifica, non riuscendo a contestare efficacemente le argomentazioni della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Un appello formulato in modo vago può essere dichiarato ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per chi lo propone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina perfettamente questo principio, chiarendo i requisiti di specificità che ogni impugnazione deve possedere per superare il vaglio di legittimità.

I Fatti del Caso: Dal Furto Aggravato alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna per furto aggravato emessa dal Tribunale di Monza. In seguito, la Corte d’Appello di Milano, pur riformando parzialmente la prima sentenza, aveva rideterminato la pena per l’imputato a quattro mesi di reclusione e 150,00 euro di multa.

Non soddisfatto della decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Il motivo addotto era unico: violazione di legge e carenza di motivazione da parte dei giudici di secondo grado.

L’Appello in Cassazione e il Ricorso Inammissibile

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Suprema Corte ha stabilito che il motivo presentato non era proponibile in quella sede. La critica mossa all’appello era la sua eccessiva genericità e aspecificità.

Questo aspetto è cruciale: per essere valido, un ricorso per cassazione non può limitarsi a una lamentela generale, ma deve individuare con precisione i punti della sentenza impugnata che si ritengono errati, argomentando in modo puntuale sia in fatto che in diritto. In questo caso, il ricorso inammissibile è derivato proprio dalla mancanza di un confronto adeguato e specifico con le argomentazioni espresse dalla Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha fondato la sua decisione sull’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma sancisce l’inammissibilità dell’appello quando i motivi non sono enunciati in modo specifico. I giudici hanno sottolineato come la motivazione della Corte d’Appello fosse ben strutturata e giuridicamente solida nel giustificare sia la responsabilità penale dell’imputato sia l’entità della pena inflitta.

Il ricorrente, invece, non ha saputo contrapporre argomenti altrettanto specifici, limitandosi a una critica generale che non è sufficiente a innescare un riesame in sede di legittimità. La Corte di Cassazione, infatti, non è un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti, ma un organo che vigila sulla corretta applicazione della legge.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e Principio di Diritto

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato conseguenze dirette per il ricorrente. Conformemente alla legge e alla giurisprudenza consolidata (richiamando una sentenza della Corte Costituzionale), l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai gradi più alti, è subordinato al rispetto di requisiti formali e sostanziali rigorosi. Un’impugnazione deve essere uno strumento tecnico e preciso, non una generica contestazione. La mancata osservanza di questo onere di specificità trasforma il ricorso in un atto inefficace, destinato a essere dichiarato ricorso inammissibile con conseguente onere economico per il proponente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo proposto è stato ritenuto del tutto generico ed aspecifico, non avendo puntualizzato le ragioni di doglianza in fatto e in diritto e non essendosi confrontato in modo adeguato con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Su quale base giuridica si fonda la decisione di inammissibilità?
La decisione si fonda sull’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che prevede l’inammissibilità del ricorso quando i motivi non sono specificamente enunciati come richiesto dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati