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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per reati legati agli stupefacenti. Il motivo è che l’appello si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. La Corte ribadisce che un’impugnazione deve essere una critica argomentata e non una semplice riproposizione di doglianze.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega Perché Ripetere i Motivi Non Funziona

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione è l’ultima spiaggia per chi cerca di ribaltare una condanna. Tuttavia, non basta semplicemente non essere d’accordo con le sentenze precedenti. La Suprema Corte, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale: un ricorso inammissibile è quello che si limita a ripetere le stesse argomentazioni già respinte, senza un confronto critico e puntuale con la decisione che si intende contestare. Analizziamo questo caso per capire meglio i requisiti di un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato sia in primo che in secondo grado per un reato legato al possesso di sostanze stupefacenti. La pena inflitta era di quattro mesi di reclusione e 800 euro di multa. L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: la presunta violazione di legge e l’illogicità della motivazione della Corte d’Appello nel non riconoscere la circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62 n. 4 del codice penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della richiesta dell’attenuante, ma si è fermata a un livello procedurale. La Corte ha stabilito che il motivo presentato non possedeva i requisiti minimi per essere esaminato, condannando di conseguenza il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è stato Dichiarato Inammissibile?

La decisione della Suprema Corte si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale che definisce la funzione stessa dell’impugnazione. Vediamo i punti chiave del ragionamento dei giudici.

La Reiterazione dei Motivi Già Respinti

Il problema principale del ricorso era la sua natura puramente ripetitiva. La Corte ha osservato che le argomentazioni presentate erano una mera riproposizione delle stesse doglianze già sollevate e respinte dalla Corte d’Appello. Invece di contestare specificamente il ragionamento logico-giuridico seguito dai giudici di secondo grado, il ricorso si limitava a riaffermare la propria tesi. La Corte d’Appello, nel suo provvedimento, aveva motivato in modo congruo e logico perché i dati qualitativi e quantitativi della sostanza stupefacente rinvenuta escludessero la possibilità di un lucro di “speciale tenuità”, rendendo inapplicabile l’attenuante.

La Funzione Critica dell’Impugnazione

La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire che la funzione tipica di un’impugnazione è quella di una “critica argomentata” avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che l’atto di appello o di ricorso deve contenere un confronto puntuale e specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata. È necessario indicare con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono il proprio dissenso. Se il ricorso, come in questo caso, non si confronta con la motivazione della sentenza precedente, viene meno la sua funzione essenziale e si destina inevitabilmente all’inammissibilità. Un atto che non critica, ma semplicemente ripete, è un atto processualmente inutile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per chiunque si appresti a impugnare una sentenza penale. Non è sufficiente essere convinti delle proprie ragioni; è indispensabile strutturare l’atto di impugnazione come una critica mirata, logica e documentata della decisione che si vuole modificare. Riproporre passivamente le stesse tesi già bocciate in precedenza non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La via per la Cassazione richiede rigore, specificità e un’analisi critica approfondita, elementi che distinguono un ricorso fondato da un ricorso inammissibile.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato inammissibile per genericità?
Un ricorso è inammissibile quando si limita a riprodurre e reiterare gli stessi motivi già presentati e respinti nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente e specificamente con le argomentazioni della sentenza che si sta impugnando.

Perché la Corte non ha concesso l’attenuante del danno di speciale tenuità?
La Corte di Cassazione non ha esaminato nel merito la questione. Tuttavia, ha confermato la logicità della decisione della Corte d’Appello, la quale aveva escluso l’attenuante basandosi sui dati qualitativi e quantitativi dello stupefacente, ritenuti incompatibili con un lucro di speciale tenuità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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