LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per tentato furto. L’appello è stato ritenuto generico, privo dei motivi di fatto e di diritto richiesti dalla legge, confermando così la decisione della Corte d’Appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Nel complesso mondo della giustizia penale, la precisione e la specificità degli atti processuali sono fondamentali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: un appello basato su argomentazioni vaghe e non circostanziate è destinato a essere dichiarato ricorso inammissibile. Questa decisione offre spunti importanti sull’onere della difesa di formulare motivi di ricorso chiari e ben fondati, pena non solo la conferma della condanna ma anche l’aggiunta di sanzioni pecuniarie.

I Fatti del Caso in Esame

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di tentato furto, emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze a un unico motivo di impugnazione.

L’Appello e il Ricorso Inammissibile in Cassazione

Il ricorrente ha lamentato un’erronea applicazione dell’art. 133 del codice penale, norma che guida il giudice nella commisurazione della pena, e un vizio di motivazione della sentenza d’appello. Secondo la difesa, i giudici di merito non avrebbero adeguatamente giustificato la loro decisione. Tuttavia, la Suprema Corte ha rilevato una carenza strutturale nell’atto di impugnazione. Il ricorso è stato giudicato del tutto privo delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che, secondo l’art. 581 del codice di procedura penale, devono obbligatoriamente sorreggere ogni richiesta. Le critiche mosse alla sentenza impugnata sono state definite ‘deduzioni generiche’, incapaci di scalfire la coerenza e la logicità della decisione di secondo grado.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, ha chiarito che il controllo di legittimità non può trasformarsi in una terza valutazione del merito della vicenda. Il ruolo della Suprema Corte è quello di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione, non di riesaminare i fatti. Il ricorso inammissibile è la sanzione processuale per chi tenta di ottenere proprio questo, presentando critiche non specifiche ma solo una generica doglianza. La Corte ha sottolineato come la sentenza della Corte d’Appello fosse, al contrario di quanto sostenuto dal ricorrente, ‘congrua e non manifestamente illogica’. L’appello si è quindi rivelato uno strumento inadeguato perché non ha individuato specifici errori nel percorso argomentativo dei giudici di merito, ma si è limitato a contrapporre una propria valutazione, senza il necessario supporto giuridico e fattuale. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione in commento rappresenta un monito fondamentale per la pratica forense. La presentazione di un ricorso in Cassazione richiede uno studio approfondito e la capacità di articolare censure precise e pertinenti. La genericità non paga, anzi, comporta costi aggiuntivi. Con la dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questo esito sottolinea che l’accesso alla giustizia di legittimità è un diritto da esercitare con rigore e professionalità, evitando impugnazioni esplorative o pretestuose che non fanno altro che appesantire il sistema e causare un danno economico a chi le propone.

Per quale motivo un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se si basa su deduzioni generiche ed è privo delle specifiche ragioni di diritto e dei dati di fatto che devono sorreggere le richieste, come previsto dall’art. 581 del codice di procedura penale.

È sufficiente lamentare un vizio di motivazione per annullare una sentenza?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, non basta lamentare genericamente un vizio di motivazione. È necessario che il ricorso articoli critiche specifiche e puntuali, dimostrando perché la motivazione della sentenza impugnata sia manifestamente illogica o contraddittoria, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati