LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché ritenuto assolutamente generico e privo di critiche specifiche alla sentenza impugnata. L’imputato, condannato per furto aggravato, non aveva fornito le ragioni di fatto e di diritto a sostegno del suo appello, violando i requisiti di legge. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sancisce i Limiti dell’Appello Generico

Quando si presenta un appello, specialmente dinanzi alla Corte di Cassazione, la precisione è tutto. Un recente provvedimento ha ribadito un principio fondamentale: un ricorso inammissibile perché generico non solo non viene esaminato nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche per chi lo propone. Analizziamo questa ordinanza per comprendere i requisiti di un ricorso efficace e le insidie da evitare.

Il Contesto del Procedimento

Il caso nasce da una condanna per furto aggravato, ai sensi degli articoli 624 e 625 del codice penale, emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Palermo. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione di secondo grado, ha deciso di presentare ricorso per cassazione, affidando le sue speranze all’ultimo grado di giudizio.

L’Appello e il Vizio di Motivazione

Il ricorrente ha basato la sua impugnazione su un presunto ‘vizio di motivazione’ della sentenza della Corte di Appello. Questo significa che, secondo la difesa, i giudici di secondo grado non avrebbero adeguatamente spiegato le ragioni logiche e giuridiche alla base della loro decisione di conferma della condanna. Tuttavia, come vedremo, non è sufficiente lamentare un vizio: è necessario articolarlo in modo specifico e pertinente.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile della Cassazione

La Suprema Corte ha stroncato sul nascere le pretese del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. L’atto di appello non possedeva i requisiti minimi richiesti dalla legge per poter essere esaminato.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha fornito una motivazione chiara e netta per la sua decisione. Il ricorso è stato definito ‘assolutamente generico’. In pratica, mancava di:
1. Confronto con la decisione impugnata: L’atto non analizzava specificamente le argomentazioni della Corte di Appello per confutarle punto per punto.
2. Critica necessaria: Non era presente una critica strutturata e argomentata delle fondamenta logico-giuridiche della sentenza di secondo grado.
3. Ragioni di diritto e di fatto: Il ricorso era privo delle specifiche ragioni legali e degli elementi fattuali che, secondo la difesa, avrebbero dovuto portare a una decisione differente, come esplicitamente richiesto dall’articolo 581 del codice di procedura penale.

La Corte ha richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 8825 del 2016), che ha consolidato il principio secondo cui la genericità dei motivi rende l’appello inammissibile. Di conseguenza, alla declaratoria di inammissibilità è seguita la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza offre un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. Non è sufficiente manifestare un generico dissenso con la decisione. È indispensabile redigere un atto di appello specifico, dettagliato e che si confronti criticamente con la sentenza che si intende contestare, pena la dichiarazione di inammissibilità. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di difesa, che deve essere esercitato con competenza e rigore tecnico per avere una possibilità di successo.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione lo ha ritenuto inammissibile perché era assolutamente generico, non si confrontava con la decisione impugnata, mancava di una critica specifica alle argomentazioni della Corte d’Appello e non indicava le ragioni di diritto e i dati di fatto a sostegno delle richieste.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per presentare un ricorso valido in Cassazione?
In base a quanto stabilito dall’art. 581 del codice di procedura penale e confermato dalla giurisprudenza, un ricorso deve essere specifico, contenere un confronto critico con la sentenza impugnata e indicare chiaramente le ragioni di fatto e di diritto che lo sostengono.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati