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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto. Il motivo del ricorso inammissibile risiede nel fatto che l’appellante si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che un’impugnazione deve consistere in una critica argomentata e specifica del provvedimento contestato.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega Perché i Motivi Generici non Funzionano

Presentare un’impugnazione in ambito penale richiede precisione e un confronto diretto con la decisione che si intende contestare. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda una regola fondamentale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della presentazione di motivi generici, che si limitano a ripetere argomentazioni già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. Analizziamo questa ordinanza per comprendere perché la critica specifica e argomentata è un requisito essenziale per qualsiasi atto di appello.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato in primo grado e successivamente dalla Corte d’Appello di Milano a una pena di tre anni di reclusione e 800 euro di multa per reati di furto aggravato in concorso. L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando un unico aspetto della sentenza di secondo grado: l’eccessivo aumento di pena applicato per il riconoscimento della continuazione tra i reati.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Principio del Confronto Critico

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito della questione sollevata (l’entità dell’aumento di pena), ma si ferma a un livello procedurale, evidenziando un vizio radicale nell’atto di impugnazione stesso. Secondo i giudici, il ricorso non faceva altro che riproporre le medesime critiche già avanzate nell’atto di appello, senza confrontarsi in modo specifico con le argomentazioni con cui la Corte territoriale aveva giustificato la propria decisione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte di Cassazione si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale. La funzione tipica di un’impugnazione è quella di una ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. Questo significa che l’atto di appello o di ricorso deve contenere:

1. Ragioni specifiche di diritto e di fatto: Non basta esprimere un generico dissenso. È necessario indicare con precisione quali norme si ritengono violate e quali elementi fattuali sono stati, a giudizio della difesa, mal interpretati.
2. Confronto puntuale con la motivazione impugnata: L’atto di impugnazione deve ‘dialogare’ con la sentenza che contesta. Deve smontare, punto per punto, le argomentazioni del giudice precedente, evidenziandone le presunte carenze, illogicità o errori giuridici.

Nel caso di specie, il ricorso era una mera riproduzione dei motivi di appello. La Corte d’Appello aveva già risposto a quelle doglianze, fornendo una motivazione logica e congrua. Ignorare tale motivazione e riproporre le stesse identiche critiche rende il ricorso generico e, di conseguenza, destinato all’inammissibilità. La Cassazione sottolinea che viene così a mancare la funzione stessa per cui l’impugnazione è prevista: la critica ragionata del provvedimento.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un importante monito per la pratica legale. Chi intende impugnare una sentenza non può limitarsi a manifestare il proprio disaccordo o a ripetere argomenti già spesi. È indispensabile un’analisi approfondita della decisione da contestare per costruire motivi di ricorso che ne critichino specificamente il ragionamento. In caso contrario, il risultato sarà un ricorso inammissibile, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso esaminato. La specificità e la pertinenza dei motivi non sono un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Perché il ricorso presentato alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché non conteneva una critica argomentata alla sentenza della Corte d’Appello, ma si limitava a riproporre le stesse considerazioni critiche già espresse nel precedente atto di impugnazione e motivatamente respinte in secondo grado.

Qual è la funzione essenziale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
La funzione essenziale è quella della critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. L’atto deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta, confrontandosi puntualmente con le argomentazioni della decisione che si contesta.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente viene condannato per legge al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, 3.000,00 euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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