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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, considerati mere riproduzioni di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza un reale confronto con le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Boccia i Motivi Generici

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso la sentenza di condanna. È necessario formulare critiche specifiche, puntuali e pertinenti. In caso contrario, il rischio è una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con una recente ordinanza, che analizziamo nel dettaglio.

I Fatti del Caso

Un imputato, già condannato dalla Corte di Appello per il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) e altro, decideva di presentare ricorso per Cassazione. I motivi del ricorso si concentravano su due punti principali: la contestazione dell’affermazione di responsabilità per il reato di resistenza e la richiesta di riconoscimento del vincolo della continuazione con altri delitti per i quali aveva già subito una condanna irrevocabile in un precedente procedimento.

La Decisione della Corte di Cassazione

Gli Ermellini, esaminati gli atti, hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, ovvero alla valutazione della validità stessa dei motivi di ricorso. La Corte ha ritenuto che le argomentazioni del ricorrente non possedessero i requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge per poter essere esaminate.

Le Motivazioni: perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su una valutazione netta della genericità e della natura riproduttiva dei motivi di appello. Vediamo i due aspetti chiave.

Genericità delle Censure sulla Responsabilità

Per quanto riguarda la contestazione della colpevolezza, la Cassazione ha osservato che le doglianze erano “generiche”. In pratica, l’imputato si era limitato a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte di Appello. Non vi era stato un reale confronto con le motivazioni della sentenza impugnata; il ricorso non spiegava perché il ragionamento dei giudici di secondo grado fosse errato, ma si limitava a ripetere una tesi già bocciata. Questo tipo di ricorso “fotocopia” è inammissibile perché non svolge la sua funzione, che è quella di criticare specificamente la decisione precedente.

Ripetitività sul Mancato Riconoscimento della Continuazione

Anche il secondo motivo di ricorso, relativo al mancato riconoscimento del vincolo della continuazione, è stato giudicato inammissibile per le stesse ragioni. Il ricorrente aveva già sollevato la questione in Appello e la Corte territoriale l’aveva respinta con un “puntuale e logico apparato argomentativo”, spiegando perché non sussistesse un unico disegno criminoso. Il ricorso in Cassazione, anche su questo punto, si è rivelato una mera riproduzione delle censure precedenti, senza attaccare in modo specifico e pertinente il ragionamento logico-giuridico della Corte d’Appello.

Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze negative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna diventa definitiva. In secondo luogo, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’impugnazione non è un’occasione per ripetere all’infinito le proprie tesi, ma un rimedio che richiede uno sforzo argomentativo mirato a demolire, su basi logiche e giuridiche, il ragionamento del giudice che ha emesso il provvedimento contestato. Un ricorso generico e ripetitivo non solo è inutile, ma comporta anche costi aggiuntivi.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo l’ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando i motivi sono generici, si limitano a riprodurre censure già vagliate e respinte nei precedenti gradi di giudizio e non si confrontano specificamente con l’apparato argomentativo della sentenza impugnata.

Cosa significa che le doglianze sono “generiche” o “riproduttive”?
Significa che le critiche mosse alla sentenza non sono specifiche e puntuali, ma si limitano a ripetere argomenti già presentati in precedenza, senza indicare perché il ragionamento del giudice del grado inferiore sarebbe errato o illogico.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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