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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto in abitazione. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di ricorso, che non presentavano una critica specifica alle argomentazioni della corte d’appello riguardo la pena, la recidiva e le circostanze attenuanti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Sottolinea la Necessità di Critiche Specifiche

Presentare un ricorso in Cassazione richiede un’elevata specificità e un’analisi critica puntuale della decisione impugnata. Un recente provvedimento della Suprema Corte ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere i requisiti di un’impugnazione efficace e le conseguenze di una sua errata formulazione.

I fatti del processo

Il caso trae origine da una condanna per concorso in furto in abitazione, aggravato dalla recidiva qualificata. La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale, era stata interamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto tramite il suo difensore ricorso per Cassazione, contestando vari aspetti della sentenza di secondo grado, tra cui la determinazione della pena base, il diniego delle circostanze attenuanti generiche e il riconoscimento della recidiva.

La decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile ai sensi dell’art. 606, comma 3, del codice di procedura penale. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello preliminare, rilevando un vizio insanabile nell’atto di impugnazione stesso: la sua genericità. La Corte ha stabilito che i motivi addotti non erano supportati da una necessaria analisi critica delle argomentazioni che avevano fondato la decisione della Corte d’Appello. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni della declaratoria di inammissibilità

La Suprema Corte ha evidenziato come le doglianze del ricorrente fossero del tutto generiche. In particolare:

* Pena base: La contestazione sulla quantificazione della pena era generica e non teneva conto del fatto che i giudici di merito avevano correttamente applicato la cornice edittale in vigore al momento del reato.
* Dosimetria della pena: La doglianza sulla misurazione complessiva della sanzione era vaga e non argomentata.
* Attenuanti generiche e recidiva: Il diniego delle attenuanti e il riconoscimento della recidiva erano stati congruamente motivati dai giudici territoriali. Questi avevano sottolineato l’irrilevanza dell’unico elemento a favore (la scelta del rito abbreviato) per le attenuanti e, per la recidiva, avevano valorizzato i numerosi precedenti penali, anche specifici e ravvicinati, che confermavano la maggiore pericolosità sociale dell’imputato.

Le motivazioni

Il principio cardine che emerge da questa ordinanza è che il ricorso per Cassazione non può limitarsi a una mera riproposizione delle tesi difensive già esposte nei gradi di merito o a una generica lamentela sulla decisione. È necessario, invece, che l’atto di impugnazione si confronti direttamente e criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone le specifiche lacune, le contraddizioni o gli errori di diritto. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, anche delle Sezioni Unite, che estendono il requisito della specificità dei motivi d’appello anche al ricorso per cassazione. La mancanza di questo confronto critico rende il motivo aspecifico e, quindi, inammissibile. Nel caso di specie, il ricorrente non ha spiegato perché la valutazione dei giudici di merito sulla pena, sulla recidiva e sulle attenuanti fosse errata in diritto o manifestamente illogica, limitandosi a esprimere un generico dissenso.

Le conclusioni

La pronuncia in esame rappresenta un importante monito per la difesa tecnica. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche ulteriori oneri economici, è indispensabile formulare motivi di ricorso che non siano semplici lamentele, ma vere e proprie critiche argomentate e puntuali, capaci di dialogare con la struttura motivazionale della sentenza che si intende impugnare. La genericità, come dimostra questo caso, è un ostacolo insormontabile che preclude alla Corte di Cassazione l’esame del merito della questione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché proposto per motivi generici, privi di una necessaria analisi critica delle argomentazioni su cui si fondava la decisione della Corte d’Appello.

Cosa ha stabilito la Corte riguardo alla determinazione della pena?
La Corte ha ritenuto che la pena base fosse stata correttamente stabilita secondo la cornice edittale applicabile all’epoca dei fatti e che le lamentele sulla dosimetria della pena fossero del tutto generiche.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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