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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per furto aggravato. L’appello è stato ritenuto generico, privo di un’analisi critica della sentenza impugnata, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Generici d’Appello

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma per essere esaminato nel merito deve rispettare requisiti stringenti. Un ricorso inammissibile non solo chiude le porte a una revisione del caso, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi d’appello conduca inevitabilmente a questa conclusione.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una vicenda giudiziaria che ha visto un individuo inizialmente accusato del reato di ricettazione. Nel corso del giudizio di primo grado, il Tribunale ha operato una riqualificazione del reato, condannando l’imputato per furto aggravato dalla violenza sulle cose. La sentenza di condanna è stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello competente.

Non arrendendosi alla doppia condanna, la difesa dell’imputato ha deciso di proporre ricorso per cassazione, contestando la decisione della Corte territoriale.

Il Ricorso Inammissibile Secondo la Suprema Corte

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La ragione di questa decisione risiede nella natura stessa dei motivi presentati. Secondo i giudici, il ricorso era stato proposto per motivi non supportati da una necessaria analisi critica delle argomentazioni che costituivano la base della sentenza impugnata.

In altre parole, la difesa non ha contestato in modo specifico e puntuale gli errori di diritto o di logica che avrebbero viziato la decisione della Corte d’Appello, ma si è limitata a riproporre argomentazioni generiche. Questo approccio viola le disposizioni del Codice di Procedura Penale, in particolare l’articolo 606, comma 3, che richiede la specificità dei motivi di ricorso.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio ormai consolidato nella giurisprudenza. Un ricorso, sia d’appello che per cassazione, non può essere una mera ripetizione di lamentele astratte o una semplice riproposizione delle argomentazioni già respinte nei gradi precedenti. È necessario, invece, che l’atto di impugnazione si confronti criticamente con la motivazione della sentenza che si intende contestare, individuando con precisione i passaggi argomentativi ritenuti errati e spiegando perché.

A sostegno di questa tesi, l’ordinanza richiama importanti precedenti giurisprudenziali, tra cui una nota sentenza delle Sezioni Unite (sentenza Galtelli), che ha stabilito principi applicabili non solo ai motivi d’appello ma anche a quelli del ricorso per cassazione. La mancanza di questo confronto critico rende l’atto d’impugnazione ‘aspecifico’ e, di conseguenza, inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La declaratoria di inammissibilità ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente, come previsto dall’articolo 616 del Codice di Procedura Penale. In primo luogo, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, e in modo ancora più incisivo, è stato condannato a versare una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non è una multa legata al reato, ma una penalità per aver presentato un ricorso che, essendo privo dei requisiti di legge, ha inutilmente impegnato il sistema giudiziario. La Corte ha specificato di non aver ravvisato alcuna ragione per esonerare il ricorrente da tale pagamento. Questa decisione ribadisce l’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente validi, specifici e critici, pena la loro inefficacia e l’applicazione di sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non contenevano un’analisi critica specifica delle argomentazioni su cui si basava la sentenza della Corte d’Appello, come richiesto dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 c.p.p., la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

È possibile che un’accusa di reato venga modificata durante il processo?
Sì, il provvedimento mostra che è possibile. In questo caso, l’accusa originaria di ricettazione è stata riqualificata dal giudice in furto aggravato, reato per il quale l’imputato è stato poi condannato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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