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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. Il motivo è procedurale: il ricorso era generico, limitandosi a riproporre le stesse argomentazioni dell’appello senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata. La decisione ribadisce che un ricorso inammissibile è tale quando manca una critica puntuale e argomentata al provvedimento contestato.

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Pubblicato il 30 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega Perché i Motivi Generici Non Bastano

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È necessario un confronto puntuale e motivato con la decisione del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile proprio perché i motivi presentati erano una mera riproposizione di argomenti già respinti, senza una critica specifica alla sentenza d’appello.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine dalla condanna di un automobilista da parte del Tribunale per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato da specifiche circostanze previste dal Codice della Strada. La Corte d’Appello, in parziale riforma della prima sentenza, aveva ridotto la pena a otto mesi di arresto e 2.000,00 euro di ammenda.

Non soddisfatto della decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione. Il motivo del ricorso era unico: la violazione di legge e il vizio di motivazione riguardo all’applicazione di una circostanza aggravante, ritenuta erronea dalla difesa.

La Decisione della Corte: La Funzione dell’Impugnazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito della questione. La decisione si fonda su un principio cardine del diritto processuale: la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta.

Questo significa che l’atto di impugnazione, per essere valido, deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che giustificano la richiesta di modifica della sentenza. Il cuore dell’impugnazione è, e deve essere, un confronto puntuale con le argomentazioni del giudice che ha emesso la decisione.

Le Motivazioni della Cassazione

I giudici di legittimità hanno osservato che il ricorso presentato era, di fatto, una semplice reiterazione delle medesime considerazioni critiche già espresse nell’atto di appello. L’imputato non si è confrontato con la motivazione resa dalla Corte d’Appello, che aveva già replicato a quelle stesse doglianze. Quando un motivo di ricorso non si confronta con la motivazione della decisione impugnata, si destina inevitabilmente all’inammissibilità. Viene meno, infatti, l’unica funzione per cui l’impugnazione è prevista: la critica ragionata al provvedimento.

La Corte ha richiamato la sua consolidata giurisprudenza (tra cui la sentenza n. 8700 del 2013), sottolineando che è ricorso inammissibile quello che riproduce e reitera gli stessi motivi già prospettati in appello e motivatamente respinti in secondo grado, senza un confronto critico con gli argomenti utilizzati nella sentenza impugnata. Lamentare in modo generico una presunta carenza o illogicità della motivazione non è sufficiente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per chiunque si appresti a redigere un atto di impugnazione. Non basta avere ragione nel merito; è cruciale rispettare le regole procedurali. Limitarsi a un ‘copia e incolla’ dei motivi di un precedente gravame, senza analizzare e smontare punto per punto il ragionamento del giudice che si contesta, equivale a presentare un ricorso destinato a fallire. La difesa tecnica richiede un lavoro di analisi approfondita della sentenza impugnata, per costruire una critica che sia non solo fondata, ma anche specifica e pertinente. In assenza di questo confronto critico, il ricorso perde la sua funzione e viene correttamente dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio (l’appello), senza confrontarsi criticamente con le motivazioni specifiche della sentenza impugnata.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Significa che l’atto deve contenere un confronto puntuale con le argomentazioni del provvedimento che si contesta, indicando in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta di modifica della decisione.

Quali sono le conseguenze concrete della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La conseguenza principale è che il ricorso non viene esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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