Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza dei Motivi Specifici
Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: un appello, per essere esaminato nel merito, deve contenere motivi specifici e non generici. Quando ciò non accade, il risultato è la dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese. Analizziamo questa ordinanza per comprendere meglio la logica della Corte e le implicazioni per chi intende impugnare una sentenza.
Il Caso: Un Appello Contro la Condanna per Ricettazione
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari, che aveva confermato la responsabilità penale di un individuo per il reato di ricettazione, disciplinato dall’articolo 648 del codice penale. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta mancanza di motivazione della sentenza di condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. I giudici hanno stabilito che l’appello non rispettava i requisiti di specificità richiesti dall’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso Diventa Generico e Inammissibile
La Corte ha chiarito che il motivo di ricorso era “generico” e “non specifico”. Questo giudizio si basa su una constatazione precisa: le argomentazioni presentate dal ricorrente non facevano altro che riproporre le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice d’appello. In pratica, mancava una vera e propria critica argomentata alla motivazione della sentenza impugnata.
La mancanza di specificità, che porta a un ricorso inammissibile, si manifesta quando non c’è una correlazione diretta tra le ragioni esposte nella decisione del giudice precedente e quelle poste a fondamento dell’impugnazione. Ripetere le proprie tesi difensive senza confrontarsi punto per punto con la logica del giudice che ha emesso la sentenza non costituisce un valido motivo di ricorso. L’impugnazione deve essere un dialogo critico con la decisione precedente, non un monologo che ignora le ragioni già esposte.
Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile
Questa ordinanza è un monito importante sull’importanza della tecnica redazionale degli atti di impugnazione. Presentare un ricorso generico non solo è inutile, ma è anche dannoso. La conseguenza principale di un ricorso inammissibile è che la sentenza di condanna diventa definitiva, senza che la Corte di Cassazione possa esaminare la fondatezza delle accuse. Inoltre, scatta la condanna al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, aggravando la posizione economica del ricorrente. Per evitare tale esito, è cruciale che l’atto di appello sia redatto con cura, analizzando criticamente la sentenza impugnata e sviluppando argomenti nuovi o comunque specificamente diretti a smontare il ragionamento del giudice del grado precedente.
Quando un ricorso in Cassazione viene considerato “generico”?
Un ricorso è considerato generico quando i suoi motivi si limitano a riproporre le stesse argomentazioni già discusse e respinte nei gradi di giudizio precedenti, senza confrontarsi specificamente con le ragioni esposte nella motivazione della sentenza che si sta impugnando.
Qual è la conseguenza di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorso viene rigettato in via preliminare, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria.
Cosa stabilisce l’articolo 591, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale?
Questa norma prevede che l’impugnazione sia inammissibile quando mancano i motivi specifici richiesti dalla legge. Ciò significa che l’atto di appello deve contenere una critica puntuale e argomentata contro la decisione che si intende contestare, non una semplice riproposizione di tesi difensive.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 36787 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 36787 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/10/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 16/05/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
s,
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME, ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che deduce il vizio di mancanza di motivazione posta a fondamento del giudizio di responsabilità per il reato di cui all’art. 648 cod. pen., è generico perché fondato su argomenti che ripropongono le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice del gravame e, pertanto, non specifici;
che, invero, la mancanza di specificità del motivo, dalla quale, a mente dell’art. 591 comma 1 lett. c), deriva l’inammissibilità, si desume dalla mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione (si veda pag. 1 della motivazione);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il giorno 10 ottobre 2025.