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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di stupefacenti e di un’arma. Il caso evidenzia che un ricorso inammissibile è tale quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza una critica specifica e motivata alla sentenza impugnata. La Corte ha confermato la gravità del fatto per l’ingente quantitativo di droga (quasi 5 kg) e l’assenza di elementi positivi per la concessione delle attenuanti generiche.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

Quando un ricorso in Cassazione si trasforma in un’occasione persa? La risposta risiede spesso nel concetto di ricorso inammissibile, un esito procedurale che blocca l’analisi del merito della questione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la genericità e la mera ripetizione dei motivi d’appello portino inevitabilmente a questa conclusione, condannando l’imputato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria ha origine con la condanna di un individuo da parte del Tribunale, confermata successivamente dalla Corte d’Appello, per due distinti reati: la detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di stupefacenti (quasi 5 kg di marijuana, da cui si sarebbero potute ricavare oltre 7.000 dosi) e la detenzione illegale di un’arma (una carabina ad aria compressa).

L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a quattro motivi principali:
1. L’irragionevolezza della condanna per la detenzione dell’arma, sostenendo di averla acquistata online ignorandone l’illiceità.
2. Il mancato riconoscimento della fattispecie di “lieve entità” per il reato di spaccio.
3. Il mancato riconoscimento della “continuazione” tra i due reati.
4. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Cassazione: un Classico Esempio di Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in toto. La ragione fondamentale non risiede in una valutazione nel merito dei singoli punti, ma in un vizio procedurale a monte: il ricorso era una pedissequa reiterazione di quanto già esposto e rigettato dalla Corte d’Appello.

Secondo la Cassazione, la funzione tipica di un’impugnazione è quella di svolgere una critica argomentata e specifica contro il provvedimento che si contesta. Un atto che si limita a riproporre le stesse doglianze, senza confrontarsi puntualmente con le motivazioni della sentenza di secondo grado, è da considerarsi non specifico e, quindi, inammissibile. In pratica, il ricorrente ha ignorato le ragioni del giudice d’appello, mancando di adempiere alla funzione critica richiesta dalla legge.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato in modo dettagliato perché ogni punto sollevato dal ricorrente fosse infondato e, soprattutto, perché la modalità di presentazione rendesse il ricorso inammissibile.

La Critica Argomentata come Requisito Essenziale

Il cuore della decisione si basa sull’articolo 581 del codice di procedura penale. Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica al provvedimento impugnato, indicando chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta. Ripetere semplicemente i motivi d’appello equivale a non dialogare con la sentenza di secondo grado, rendendo l’impugnazione un esercizio sterile.

Analisi dei Singoli Motivi di Ricorso

La Cassazione ha evidenziato come la Corte d’Appello avesse già fornito risposte logiche e coerenti a tutte le questioni:
Detenzione dell’arma: Il fatto che la carabina fosse custodita nella stessa cantina e nello stesso borsone degli stupefacenti era stato ritenuto un chiaro indice della consapevolezza della sua illiceità. L’eterogeneità dei beni (droga e arma) rendeva inoltre difficile ipotizzare un “disegno criminoso” unitario necessario per la continuazione.
Lieve entità: L’enorme quantitativo di droga, la suddivisione in 9 buste, la presenza di appunti manoscritti su cessioni e di materiale per il confezionamento sottovuoto escludevano categoricamente la possibilità di qualificare il fatto come di lieve entità.
Attenuanti generiche: La Corte d’Appello aveva motivato il diniego sottolineando l’assenza di elementi di segno positivo. La Cassazione ha ricordato che la concessione delle attenuanti è un giudizio di fatto discrezionale del giudice di merito. Dopo la riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente; è necessaria la presenza di elementi positivi che giustifichino una riduzione della pena.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito fondamentale per la pratica legale: la redazione di un ricorso per Cassazione richiede un’analisi approfondita e critica della sentenza di secondo grado. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione; è indispensabile smontare, pezzo per pezzo, le argomentazioni del giudice d’appello, evidenziandone vizi logici o violazioni di legge. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma anche una condanna a pagare spese e sanzioni, come nel caso di specie, dove l’imputato è stato condannato a versare 3.000 euro alla Cassa delle ammende. La lezione è chiara: la specificità e la critica argomentata non sono mere formalità, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Quando un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando si limita a riprodurre i motivi già presentati in appello, senza confrontarsi in modo critico e specifico con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. In sostanza, quando manca una critica argomentata al provvedimento.

Perché il possesso di quasi 5 kg di marijuana non è stato considerato un fatto di ‘lieve entità’?
Non è stato considerato di lieve entità a causa dell’ingente quantitativo (4.891,331 grammi, per oltre 7.000 dosi medie), della suddivisione in 9 buste, del rinvenimento di appunti relativi a cessioni e di materiale per il confezionamento, elementi che indicavano un’attività strutturata e non un fatto minore.

L’assenza di precedenti penali è sufficiente per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata, soprattutto dopo la riforma legislativa del 2008, la mera incensuratezza non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. È necessaria la presenza di elementi o circostanze di segno positivo che il giudice deve individuare per motivare la riduzione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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