LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un imputato per guida in stato di ebbrezza, il cui reato era già stato dichiarato estinto per prescrizione. La Corte ha stabilito che l’appello non può limitarsi a ripetere le stesse argomentazioni del grado precedente, ma deve contenere una critica specifica e argomentata della sentenza impugnata. La genericità dei motivi ha portato alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce l’onere della critica specifica

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi, sottolineando come la mera riproposizione di argomenti già esposti in appello porti a un ricorso inammissibile. La Suprema Corte ha confermato un principio fondamentale della procedura penale: l’impugnazione deve essere una critica argomentata e puntuale del provvedimento che si contesta, non un semplice ‘copia e incolla’ delle difese precedenti.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una pronuncia della Corte di Appello che confermava la decisione del Tribunale di primo grado. Quest’ultimo aveva dichiarato di non doversi procedere nei confronti di un imputato per il reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186 del Codice della Strada), poiché il reato si era estinto per intervenuta prescrizione. Nonostante l’esito favorevole dal punto di vista sanzionatorio, l’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era ottenere una piena assoluzione nel merito, contestando la sussistenza stessa del reato. I motivi del ricorso si basavano su due punti principali: la presunta inaffidabilità dell’alcoltest, non revisionato secondo le norme, e la conseguente carenza di prova certa sulla sua responsabilità penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate (come l’affidabilità dell’etilometro), ma si è fermata a un esame preliminare della struttura stessa dell’atto di impugnazione. Secondo i giudici, il ricorso si limitava a reiterare le medesime considerazioni critiche già espresse nell’atto di appello, senza confrontarsi in modo specifico e critico con le motivazioni con cui la Corte territoriale aveva respinto quelle stesse doglianze.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile

La funzione tipica dell’impugnazione, come ribadito costantemente dalla giurisprudenza, è quella di una critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. Gli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale impongono, a pena di inammissibilità, che i motivi del ricorso indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta. Il contenuto essenziale di un’impugnazione valida è il confronto puntuale con le argomentazioni della sentenza contestata. Se un ricorso, come nel caso di specie, ignora la motivazione della sentenza impugnata e si limita a riproporre le stesse lamentele, viene meno la sua funzione. La Corte ha sottolineato che un ricorso per cassazione che riproduce e reitera i motivi già respinti in secondo grado, senza un confronto critico con gli argomenti usati dal giudice d’appello, è destinato all’inammissibilità. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza della tecnica redazionale degli atti di impugnazione. Non è sufficiente avere delle buone ragioni per contestare una sentenza; è indispensabile saperle esporre in modo corretto. Un ricorso efficace non può essere generico, ma deve ‘dialogare’ con la decisione che intende criticare, smontandone le argomentazioni punto per punto. In caso contrario, il rischio concreto non è solo quello di vedere le proprie ragioni ignorate, ma anche di subire una condanna economica per aver presentato un ricorso inammissibile.

Perché un ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
È stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza confrontarsi criticamente e specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Significa che l’atto non deve solo esprimere dissenso, ma deve analizzare le ragioni della decisione contestata e spiegare, attraverso precisi riferimenti di fatto e di diritto, perché tali ragioni sono errate o illogiche.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, per legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati