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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per tentato furto aggravato. Il motivo, relativo alla mancata concessione delle attenuanti generiche, è stato ritenuto troppo vago e privo dei requisiti di specificità richiesti dalla legge, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi, ribadendo un principio fondamentale della procedura penale: la specificità dei motivi. Un ricorso inammissibile non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche per chi lo propone. Il caso analizzato riguarda un imputato condannato per tentato furto aggravato in abitazione, il cui unico motivo di doglianza è stato giudicato troppo generico per essere accolto.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine con la condanna di un individuo da parte del Tribunale di Foggia per il reato di concorso in tentato furto aggravato in abitazione. La decisione è stata successivamente confermata dalla Corte di Appello di Bari con sentenza del 12 giugno 2023. L’imputato, non rassegnato alla condanna, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze a un unico motivo di impugnazione.

Il Motivo del Ricorso: Le Attenuanti Generiche

Il ricorrente ha lamentato una violazione di legge da parte della Corte di Appello, sostenendo che non fossero state correttamente applicate le circostanze attenuanti generiche. Questa argomentazione, tuttavia, è stata presentata senza un’adeguata articolazione, limitandosi a una censura generale senza entrare nel dettaglio delle ragioni specifiche che avrebbero dovuto indurre i giudici di merito a una decisione diversa.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 12894 del 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sull’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale, che impone a chi impugna un provvedimento di enunciare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Il ricorso presentato, invece, è stato ritenuto generico e indeterminato. La Corte ha sottolineato che, di fronte a una motivazione della sentenza di appello ritenuta “logicamente corretta”, il ricorrente non ha fornito gli elementi necessari per consentire al giudice di legittimità di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato.

Le Motivazioni

Nelle sue motivazioni, la Corte di Cassazione ha spiegato che il motivo di ricorso non può limitarsi a una critica astratta o a una mera riproposizione di argomenti già respinti. È necessario, invece, che l’impugnazione si confronti direttamente con la motivazione della sentenza contestata, evidenziandone le specifiche lacune, contraddizioni o illogicità. Nel caso di specie, il ricorrente non ha indicato quali elementi, a suo avviso, la Corte di Appello avrebbe omesso di valutare o avrebbe valutato erroneamente per negare le attenuanti generiche. Questa mancanza di specificità ha reso impossibile per la Suprema Corte procedere a un esame nel merito, trasformando l’impugnazione in un atto non idoneo a raggiungere il suo scopo. La conseguenza diretta è stata la dichiarazione di inammissibilità.

Le Conclusioni

Questa pronuncia rafforza un principio cardine del sistema delle impugnazioni: non basta dissentire da una decisione, ma è indispensabile articolare il dissenso in modo chiaro, preciso e conforme alle norme procedurali. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa per l’imputato, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro. Per gli operatori del diritto, questa ordinanza costituisce un monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati e puntuali, capaci di superare il vaglio di ammissibilità e di consentire un effettivo controllo di legittimità sulle decisioni dei giudici di merito.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità e indeterminatezza, in quanto non specificava le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta, violando i requisiti previsti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico per indeterminatezza’?
Significa che il motivo è formulato in modo vago, senza indicare chiaramente i punti della sentenza impugnata che si ritengono errati e le ragioni specifiche di tale critica. Non consente al giudice di comprendere concretamente l’oggetto della doglianza.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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