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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché troppo generico. L’appellante contestava una condanna per contravvenzione, ma il suo ricorso mancava di critiche specifiche contro il ragionamento del giudice di secondo grado, violando così il Codice di Procedura Penale. La Corte ha quindi confermato l’inammissibilità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Requisiti di Specificità dell’Appello

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale che richiede rigore e precisione. Non basta essere in disaccordo con una sentenza: è fondamentale saper articolare le proprie ragioni in modo specifico e tecnicamente corretto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la genericità possa portare a un ricorso inammissibile, chiudendo di fatto ogni ulteriore possibilità di discussione. Analizziamo insieme questo caso per capire quali sono i requisiti essenziali di un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso per Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine da una sentenza della Corte d’Appello di Milano. I giudici di secondo grado avevano parzialmente riformato una precedente decisione del Tribunale. Nello specifico, avevano confermato la condanna di un imputato per la contravvenzione prevista dall’articolo 4 della Legge n. 110/1975 (normativa sul controllo delle armi), ma allo stesso tempo avevano dichiarato il non doversi procedere per un’altra accusa, quella di tentato furto, a causa della mancanza di una querela da parte della persona offesa. Di conseguenza, la pena era stata ricalcolata.

Insoddisfatto della condanna residua, l’imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua dichiarazione di responsabilità.

La Decisione della Corte: La Dichiarazione di Inammissibilità del Ricorso

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto: la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. La Corte ha stabilito che l’atto presentato non possedeva i requisiti minimi richiesti dalla legge per poter essere esaminato.

Come conseguenza diretta, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso temerario o, come in questa situazione, inammissibile.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Inammissibile Viene Respinto?

La chiave della decisione risiede nel concetto di “genericità per indeterminatezza”. Secondo i giudici supremi, il motivo del ricorso era formulato in modo vago e non rispettava le prescrizioni dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del Codice di Procedura Penale. Questa norma impone a chi impugna una sentenza di indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta.

Nel caso specifico, l’imputato si era limitato a contestare la motivazione della Corte d’Appello, che la Cassazione ha invece giudicato “logicamente corretta”. Il ricorso non individuava passaggi specifici della sentenza da criticare, non evidenziava vizi logici o errori giuridici precisi, né forniva elementi concreti a sostegno della propria tesi. In sostanza, mancava un confronto puntuale con le argomentazioni dei giudici di secondo grado. Questa carenza ha impedito alla Corte di Cassazione di comprendere quali fossero i reali punti di doglianza e di esercitare il proprio ruolo di controllo di legittimità. Un ricorso inammissibile è, dunque, un ricorso che non mette il giudice nelle condizioni di poter giudicare.

Le Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti di Impugnazione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: le impugnazioni non possono essere semplici espressioni di dissenso. Devono essere atti tecnici, strutturati e dettagliati, che “smontano” pezzo per pezzo la sentenza impugnata, evidenziandone con precisione i presunti errori. Per gli avvocati e i loro assistiti, la lezione è chiara: la preparazione di un ricorso richiede un’analisi approfondita e una critica argomentata della decisione precedente. In assenza di questi elementi, non solo si perde la possibilità di ottenere una riforma della sentenza, ma si incorre anche in sanzioni economiche che aggravano ulteriormente la posizione processuale.

Cosa significa che un ricorso è ‘generico per indeterminatezza’?
Significa che l’atto di impugnazione non specifica in modo chiaro e dettagliato i motivi di critica contro la sentenza, limitandosi a una contestazione generale senza indicare gli elementi di fatto e di diritto che la sostengono, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto in questo caso con una somma di 3.000 euro.

Perché il reato di tentato furto non è stato processato nel caso di specie?
La Corte d’Appello ha dichiarato di non doversi procedere per il reato di tentato furto per ‘difetto di querela’, ovvero per la mancanza della denuncia formale da parte della persona offesa, che è una condizione necessaria per la procedibilità di quel tipo di reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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