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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per bancarotta fraudolenta documentale. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non si confrontavano specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata riguardo l’elemento soggettivo del dolo, legato all’occultamento di frodi carosello.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Specificità dei Motivi è Cruciale

Presentare un ricorso in Cassazione richiede non solo una profonda conoscenza del diritto, ma anche un’estrema precisione nella formulazione dei motivi. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile perché troppo generico. Questa ordinanza offre uno spunto prezioso per comprendere i requisiti di ammissibilità di un ricorso e le conseguenze di una sua formulazione carente, specialmente in materie complesse come la bancarotta fraudolenta.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso trae origine dalla condanna di un imprenditore per il reato di bancarotta fraudolenta documentale. Sia in primo grado che in appello, i giudici avevano ritenuto provata la sua responsabilità. La difesa dell’imputato ha quindi deciso di presentare ricorso per cassazione, contestando un unico punto: la presunta mancanza di motivazione riguardo all’elemento soggettivo del reato, ovvero il dolo. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello non aveva adeguatamente spiegato perché le sue azioni fossero state intenzionalmente volte a danneggiare i creditori.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile per Genericità

La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha rapidamente archiviato come inammissibile. La ragione non risiede nel merito della questione (la presenza o meno del dolo), ma in un vizio procedurale fondamentale. Il motivo di ricorso è stato giudicato ‘aspecifico’, in violazione di quanto prescritto dall’articolo 581 del codice di procedura penale.

Il ricorrente, secondo la Corte, si era limitato a un ‘approccio critico generico’, senza però esplicitare in modo chiaro e dettagliato il ragionamento giuridico su cui si basavano le sue censure alla sentenza della Corte d’Appello. In pratica, non è sufficiente dissentire dalla decisione di un giudice; è necessario costruire un’argomentazione logico-giuridica che si confronti punto per punto con le motivazioni della sentenza impugnata, dimostrandone le presunte falle.

Le Motivazioni

Nelle sue motivazioni, la Cassazione ha richiamato un principio consolidato, espresso anche dalle Sezioni Unite (sentenza n. 8825 del 2017), secondo cui i motivi di ricorso sono inammissibili non solo quando sono intrinsecamente indeterminati, ma anche quando manca la ‘necessaria correlazione con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato’. L’atto di impugnazione non può ignorare le argomentazioni del giudice precedente, ma deve dialogare criticamente con esse.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva spiegato chiaramente perché riteneva sussistente il dolo: la manipolazione contabile era finalizzata a occultare l’inserimento della società fallita in un complesso sistema di ‘frodi carosello’. Di fronte a questa precisa motivazione, il ricorrente si era limitato a contrapporre ‘considerazioni del tutto generiche’, senza smontare l’argomentazione della Corte territoriale. Questa mancanza di specificità ha reso il ricorso incapace di superare il vaglio di ammissibilità, portando alla sua reiezione con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Le Conclusioni

La decisione in esame è un monito importante per tutti gli operatori del diritto. La redazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, è un’arte che richiede rigore e precisione. Non basta essere convinti delle proprie ragioni; è indispensabile articolarle in modo specifico, puntuale e direttamente collegato alle motivazioni della sentenza che si intende criticare. Un ricorso generico è un ricorso destinato a essere dichiarato inammissibile, con una perdita di tempo e risorse e la conferma della decisione sfavorevole. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché i motivi presentati erano ‘aspecifici’, ovvero generici e privi della necessaria correlazione con le ragioni specifiche esposte nella sentenza della Corte d’Appello che si intendeva impugnare.

Quale errore specifico ha commesso il ricorrente secondo la Cassazione?
Il ricorrente ha violato l’art. 581 del codice di procedura penale perché ha formulato delle critiche generali senza esplicitare il ragionamento giuridico sottostante e senza confrontarsi direttamente con le motivazioni della decisione impugnata, che non possono essere ignorate.

Come aveva motivato la Corte d’Appello la presenza del dolo nel reato di bancarotta?
La Corte d’Appello aveva spiegato che l’elemento soggettivo del dolo era pienamente integrato, in quanto le irregolarità contabili erano state commesse con lo scopo preciso di occultare l’inserimento della società fallita in un sistema di ‘frodi carosello’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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