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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11300/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. L’impugnazione si limitava a riproporre questioni già valutate dalla Corte d’Appello, senza un confronto critico specifico. Tale decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce i limiti dell’appello

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema del ricorso inammissibile, fornendo importanti chiarimenti sui requisiti di specificità che un’impugnazione deve possedere per superare il vaglio di legittimità. La decisione sottolinea come la mera riproposizione di argomenti già esaminati nei gradi di merito, senza un confronto critico con la sentenza impugnata, conduca inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con significative conseguenze economiche per il ricorrente.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. L’appellante contestava diversi aspetti della decisione di secondo grado, tra cui la ricostruzione dei fatti relativi a condotte di carattere violento e oppositivo, la valutazione sull’attendibilità degli agenti operanti, la configurabilità del reato di oltraggio in relazione alla presenza di altre persone e, infine, il trattamento sanzionatorio applicato.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile per Genericità

La Suprema Corte ha respinto l’impugnazione dichiarando il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno ritenuto che i motivi addotti fossero caratterizzati da una palese genericità. Invece di sollevare specifiche censure sulla logicità o sulla correttezza giuridica della motivazione della Corte d’Appello, il ricorrente si era limitato a ripresentare le stesse questioni già ampiamente discusse e decise nel precedente grado di giudizio. Questo approccio, secondo la Corte, trasforma il ricorso per cassazione in un tentativo di ottenere un terzo grado di merito, funzione che non le compete.

Le Motivazioni della Corte

Il cuore della decisione risiede nel principio, consolidato in giurisprudenza (richiamando la sentenza n. 44882/2014), secondo cui non è ammissibile in sede di legittimità un ricorso che manchi di un confronto effettivo con le valutazioni del giudice di merito. La Corte ha evidenziato che la sentenza d’appello aveva motivato in modo congruo e puntuale su tutti i punti criticati, dall’attendibilità delle ricostruzioni investigative al trattamento sanzionatorio. Le doglianze del ricorrente, così come formulate, denunciavano solo in apparenza un errore logico o giuridico, ma in realtà miravano a una nuova e diversa valutazione dei fatti, preclusa alla Corte di Cassazione.
La conseguenza di un ricorso inammissibile è disciplinata dall’articolo 616 del codice di procedura penale. La Corte ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende, ritenuta equa in ragione delle questioni sollevate.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per cassazione deve essere un atto di critica mirata e specifica, non una semplice ripetizione delle difese svolte in appello. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile e le relative sanzioni, è indispensabile che i motivi di impugnazione si confrontino analiticamente con la motivazione della sentenza contestata, evidenziando vizi logici o violazioni di legge precise e pertinenti. La decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente rigorosi e focalizzati sulla funzione propria del giudizio di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Risposta: Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano affetti da genericità, limitandosi a riproporre le medesime questioni già affrontate e motivate dalla Corte d’Appello, senza un confronto effettivo e specifico con le argomentazioni di quest’ultima.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Risposta: In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata a 3.000 euro.

Cosa significa che la Corte di Cassazione giudica in sede di legittimità?
Risposta: Significa che la Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso come un terzo grado di giudizio, ma si limita a verificare la corretta applicazione delle norme di legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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