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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10556/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità e astrattezza dei motivi presentati. Il ricorrente, condannato in appello per reati legati al Codice Penale e al Codice della Strada, non ha saputo articolare censure specifiche contro la sentenza impugnata. La decisione sottolinea l’obbligo di formulare critiche concrete e pertinenti, pena la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: perché la specificità dei motivi è cruciale

Quando si decide di impugnare una sentenza, non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È fondamentale che le critiche siano precise, pertinenti e direttamente collegate alla decisione che si contesta. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 10556/2024) ci offre un chiaro esempio di come la vaghezza possa portare a un ricorso inammissibile, con conseguenze negative per chi lo propone. Questo principio è un pilastro del nostro sistema processuale, volto a garantire efficienza e serietà al giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Genova, che aveva parzialmente riformato una condanna di primo grado a carico di un imputato. Le accuse riguardavano i reati previsti dall’articolo 489 del Codice Penale e dall’articolo 186, comma 2, lettera b) del Codice della Strada. Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha presentato ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

La Decisione sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte non è nemmeno entrata nel merito della questione. I giudici hanno immediatamente rilevato un difetto procedurale che ha reso l’esame impossibile: la “conclamata indeterminatezza ed aspecificità” del motivo di ricorso. In altre parole, le argomentazioni presentate erano del tutto astratte, prive di qualsiasi “addentellato concreto” con la motivazione della sentenza impugnata. Il ricorrente si è limitato a formulare critiche generiche, senza spiegare in che modo e in quali punti specifici la Corte d’Appello avesse errato nel suo ragionamento giuridico.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato: un ricorso, per superare il vaglio di ammissibilità, deve contenere censure specifiche. Non basta denunciare un vizio di motivazione in termini astratti; è necessario indicare con precisione le parti della sentenza che si ritengono errate e spiegare perché. Le deduzioni del ricorrente sono state giudicate talmente generiche da non permettere ai giudici di comprendere quale fosse la reale critica mossa alla sentenza di secondo grado.

Questa mancanza di specificità trasforma l’impugnazione in un atto puramente formale, incapace di innescare un reale controllo di legittimità sulla decisione. Di conseguenza, la Corte non ha avuto altra scelta che dichiarare il ricorso inammissibile, senza poter valutare se le lamentele avessero o meno un fondamento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione ha avuto due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, la condanna è diventata definitiva. In secondo luogo, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 Euro a favore della Cassa delle Ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o, come in questo caso, redatti in modo improprio.

L’ordinanza in esame è un monito importante: la redazione di un ricorso per cassazione richiede rigore tecnico e precisione. Le argomentazioni devono essere puntuali e dialogare criticamente con la sentenza che si intende contestare. In assenza di questi requisiti, il rischio concreto non è solo quello di vedere respinta la propria istanza, ma anche di subire ulteriori conseguenze economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile a causa della manifesta indeterminatezza e aspecificità dei motivi presentati, che erano argomentazioni astratte e prive di un concreto collegamento con la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in questo caso?
La conseguenza è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di Euro 3.000,00 a favore della Cassa delle Ammende.

Quali reati erano stati contestati all’imputato nel giudizio di merito?
All’imputato erano stati contestati i reati previsti dagli articoli 489 del Codice Penale e 186, comma 2, lettera b) del Codice della Strada.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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