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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per reati di contraffazione e ricettazione. L’ordinanza stabilisce che la mera riproposizione di motivi già discussi e respinti in appello, senza un confronto critico con la sentenza impugnata, rende il ricorso generico. Si conferma inoltre che le attenuanti generiche possono essere negate anche solo in assenza di elementi positivi a favore dell’imputato.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione chiarisce i requisiti di specificità

Quando un ricorso in Cassazione si definisce ricorso inammissibile? Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha ribadito principi fondamentali della procedura penale, sottolineando l’importanza di presentare motivi di impugnazione specifici e non meramente ripetitivi. Analizziamo una decisione che offre spunti cruciali per comprendere perché un ricorso, se non correttamente formulato, viene respinto senza nemmeno essere esaminato nel merito.

Il caso in esame riguarda una persona condannata in appello per reati legati all’introduzione e al commercio di prodotti con marchi falsi (art. 474 c.p.) e alla ricettazione (art. 648 c.p.). La difesa ha proposto ricorso in Cassazione basandosi su tre motivi: due relativi alla configurabilità dei reati e alla responsabilità dell’imputata, e un terzo riguardante il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Le motivazioni del ricorso inammissibile

La decisione della Suprema Corte si fonda su due pilastri argomentativi distinti, uno di carattere procedurale e l’altro sostanziale.

La genericità dei motivi come causa di inammissibilità

I primi due motivi di ricorso sono stati giudicati inammissibili perché privi del requisito di specificità richiesto dall’art. 591 del codice di procedura penale. La Corte ha osservato che la difesa si era limitata a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. Questo approccio rende il ricorso non una critica argomentata alla sentenza impugnata, ma una semplice reiterazione di censure già esaminate.

Secondo la Cassazione, un ricorso è specifico solo quando instaura un dialogo critico con le motivazioni della decisione che si contesta. Deve evidenziare le presunte violazioni di legge o i vizi logici presenti nel ragionamento del giudice precedente, non limitarsi a riaffermare la propria tesi difensiva. In assenza di questo confronto diretto e argomentato, i motivi sono considerati solo apparenti e, di conseguenza, il ricorso inammissibile.

Il diniego delle attenuanti generiche

Anche il terzo motivo, relativo al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, è stato ritenuto inammissibile e manifestamente infondato. La Corte ha richiamato il suo consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui, per negare le attenuanti, non è necessario che il giudice individui elementi negativi a carico dell’imputato. È sufficiente la semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo che ne giustifichino la concessione.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva correttamente applicato questo principio, ritenendo che non emergessero fattori meritevoli di una valutazione favorevole tale da comportare una riduzione della pena. Riproporre la stessa doglianza in Cassazione senza nuovi e specifici argomenti è stato quindi considerato, ancora una volta, un motivo generico e infondato.

Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito sulla tecnica di redazione dei ricorsi per cassazione. La decisione evidenzia che l’impugnazione non può essere una mera riproduzione di atti precedenti, ma deve costituire un’analisi critica, logica e puntuale della sentenza impugnata. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è indispensabile che i motivi siano specifici, pertinenti e che si confrontino direttamente con le ragioni esposte dal giudice del grado precedente. La pronuncia ribadisce inoltre la discrezionalità del giudice di merito nel concedere le attenuanti generiche, confermando che il loro diniego può essere legittimamente fondato sulla sola mancanza di elementi positivi valutabili.

Quando un ricorso in Cassazione è considerato generico e quindi inammissibile?
Un ricorso è considerato generico quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte nei gradi di giudizio precedenti, senza un confronto critico e specifico con le motivazioni della sentenza che si sta impugnando.

Per quale motivo possono essere negate le circostanze attenuanti generiche?
Secondo la giurisprudenza consolidata, le circostanze attenuanti generiche possono essere negate anche solo per l’assenza di elementi o circostanze di segno positivo che ne giustifichino la concessione. Non è necessario che il giudice individui specifici elementi negativi a carico dell’imputato.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta non solo il mancato esame del ricorso nel merito, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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