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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato da tre imputati condannati per tentato furto pluriaggravato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non rispettavano i requisiti di specificità richiesti dalla legge, rendendo impossibile per la Corte esaminare nel merito le censure. Questo caso sottolinea l’importanza di formulare un ricorso inammissibile in modo preciso e dettagliato.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma per accedervi è necessario rispettare requisiti formali e sostanziali molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: un appello basato su motivi generici è destinato a essere dichiarato un ricorso inammissibile. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere come la specificità delle censure sia un elemento non negoziabile per la validità di un’impugnazione.

I Fatti del Caso

Tre individui erano stati condannati in primo grado per il reato di tentato furto pluriaggravato. La loro condanna era stata successivamente confermata anche dalla Corte di Appello. Non arrendendosi, gli imputati hanno deciso di presentare ricorso per Cassazione, lamentando un’erronea applicazione della legge penale e vizi nella motivazione della sentenza d’appello che aveva confermato la loro responsabilità.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 9093/2024, ha tagliato corto, dichiarando tutti i ricorsi inammissibili. La decisione non è entrata nel merito delle accuse o della colpevolezza degli imputati, ma si è fermata a un livello preliminare: l’analisi della struttura stessa dei ricorsi presentati. I giudici hanno ritenuto che le impugnazioni fossero affette da un vizio insanabile di genericità e indeterminatezza. Questa pronuncia riafferma con forza il principio secondo cui non basta lamentare un errore, ma è necessario indicare con precisione dove e perché il giudice precedente avrebbe sbagliato.

Le Motivazioni: La Violazione dell’Art. 581 del Codice di Procedura Penale

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono.

Nel caso di specie, la Corte ha osservato che i ricorrenti si erano limitati a formulare censure generiche contro l’affermazione di responsabilità, senza però confrontarsi criticamente con la motivazione, logicamente corretta, della sentenza impugnata. Non avevano indicato gli elementi specifici su cui si basavano le loro lamentele. Di conseguenza, il loro appello non ha permesso alla Corte di Cassazione di:

1. Individuare i rilievi mossi: Le critiche erano troppo vaghe per capire quale parte della sentenza d’appello fosse contestata.
2. Esercitare il proprio sindacato: Senza una critica puntuale, il giudice dell’impugnazione non può valutare la fondatezza delle censure.

In sostanza, un ricorso che non dialoga con la sentenza che intende criticare, ma si limita a riproporre le stesse argomentazioni o a muovere accuse astratte, è un atto sterile e, per la legge, inammissibile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La pronuncia in esame è un monito per ogni difensore. Non è sufficiente avere ragione nel merito; è indispensabile saper articolare le proprie ragioni in modo conforme alla legge. Per evitare un ricorso inammissibile, l’atto di impugnazione deve essere un’analisi critica e puntuale della decisione precedente. Deve sezionare la motivazione del giudice, evidenziarne le presunte falle logiche o giuridiche e supportare ogni censura con elementi specifici. Qualsiasi approccio diverso, basato sulla genericità, si scontra inevitabilmente con una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie, in cui gli imputati sono stati condannati a versare tremila euro alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso degli imputati è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e indeterminati. Non specificavano gli elementi di fatto e le ragioni di diritto a sostegno delle censure, violando i requisiti dell’art. 581, c. 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa richiede la legge per presentare un ricorso valido in Cassazione?
La legge richiede che l’atto di impugnazione contenga una enunciazione specifica dei motivi. Questo significa che il ricorrente deve indicare con precisione le parti della sentenza che contesta e spiegare chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che dimostrerebbero l’errore del giudice precedente.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Oltre al rigetto del loro ricorso, i ricorrenti sono stati condannati in solido al pagamento delle spese processuali e a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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