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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per abusi edilizi in un’area protetta e sismica. Il ricorso è stato giudicato generico, una mera ripetizione dei motivi d’appello, e presentava questioni non sollevate nel precedente grado di giudizio. Questa declaratoria di inammissibilità ha impedito alla Corte di esaminare nel merito la richiesta di prescrizione dei reati.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: No alla Prescrizione se l’Appello è Generico

Un ricorso inammissibile perché presentato in modo generico o con motivi nuovi preclude alla Corte di Cassazione di esaminare il merito della causa, compresa l’eventuale prescrizione del reato. È questo il principio fondamentale ribadito dalla Suprema Corte con la sentenza n. 8657 del 2024, che offre importanti spunti sulla tecnica redazionale degli atti di impugnazione e sulle conseguenze di una sua errata impostazione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’appello di Napoli nei confronti del proprietario di alcuni immobili per una serie di abusi edilizi. Le opere, realizzate in zona sismica e vincolata, ricadente nel Parco Nazionale del Vesuvio, includevano la costruzione di piscine e muri in cemento armato senza i necessari permessi di costruire, autorizzazioni paesaggistiche e nulla-osta dell’Ente Parco. La condanna, unificata dal vincolo della continuazione, era stata fissata in due mesi di arresto e 21.342 euro di ammenda.

I Motivi del Ricorso

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione basandosi su diversi motivi:

1. Errata applicazione della legge penale: si sosteneva che le opere fossero di manutenzione o pertinenziali, non richiedendo quindi un permesso di costruire, e che la responsabilità era stata ingiustamente attribuita al solo proprietario.
2. Inoffensività della condotta: le opere avrebbero avuto un impatto ambientale ridotto, tale da non giustificare la condanna per le altre contravvenzioni.
3. Prescrizione: si chiedeva l’annullamento della sentenza per estinzione dei reati nel frattempo maturata.
4. Diniego della sospensione condizionale: si lamentava il mancato riconoscimento del beneficio, nonostante i precedenti dell’imputato non fossero, a dire della difesa, ostativi.
5. Pena eccessiva: si contestava l’entità della sanzione pecuniaria, ritenuta sproporzionata rispetto alle condizioni economiche dell’imputato.

L’Analisi della Corte: perché il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza, basando la sua decisione su principi procedurali consolidati. I giudici hanno evidenziato come l’atto di impugnazione presentasse vizi tali da impedirne l’esame nel merito.

La Preclusione dei Motivi Nuovi e la Genericità

In primo luogo, la Corte ha rilevato che alcune doglianze, come la natura pertinenziale delle opere, erano state sollevate per la prima volta in sede di legittimità, senza essere state precedentemente devolute al giudice d’appello. L’articolo 606, comma 3, del codice di procedura penale preclude tale possibilità.

Inoltre, gli altri motivi sono stati giudicati generici e meramente ripetitivi di quelli già presentati in appello. La Corte ha sottolineato che un ricorso per cassazione non può limitarsi a una “pedissequa reiterazione” delle argomentazioni già respinte, ma deve contenere una critica specifica e argomentata contro la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone le presunte illogicità o violazioni di legge. Mancando questa correlazione critica, il ricorso diventa solo apparente e, quindi, inammissibile.

La Questione della Prescrizione in caso di ricorso inammissibile

La conseguenza più rilevante della declaratoria di inammissibilità riguarda la prescrizione. La Corte ha ribadito il principio, sancito dalle Sezioni Unite, secondo cui l’inammissibilità del ricorso impedisce la formazione di un valido rapporto processuale di impugnazione. Di conseguenza, è preclusa al giudice di legittimità la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione, anche se maturate dopo la sentenza d’appello.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Suprema Corte si fonda sul rigore formale che deve caratterizzare l’impugnazione. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si possono riesaminare i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione della sentenza precedente. Un atto che non si confronta specificamente con le ragioni del giudice d’appello, ma si limita a riproporre le stesse difese o a introdurre temi nuovi, non assolve alla sua funzione. La Corte ha ritenuto che i giudici di merito avessero correttamente motivato su tutti i punti: dalla necessità del permesso di costruire per opere di trasformazione permanente del territorio, all’impatto ambientale non trascurabile delle piscine e del muro, fino al diniego della sospensione condizionale basato sui precedenti penali specifici dell’imputato.

Conclusioni

Questa sentenza è un monito sull’importanza della tecnica processuale nella redazione dei ricorsi. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma vanifica anche la possibilità di far valere cause di estinzione del reato come la prescrizione. La decisione cristallizza la condanna e chiude ogni ulteriore via di riesame. Per la difesa, ciò significa che l’atto di impugnazione deve essere costruito come una critica puntuale e argomentata della decisione che si contesta, non come una semplice riproposizione di tesi già vagliate e respinte.

È possibile presentare per la prima volta in Cassazione motivi non discussi in appello?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che, ai sensi dell’art. 606, comma 3, c.p.p., è precluso dedurre per la prima volta in sede di legittimità questioni di cui il giudice dell’impugnazione sul merito non era stato investito.

Se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile, il giudice può comunque dichiarare la prescrizione del reato?
No. Secondo un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, la declaratoria di inammissibilità del ricorso preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità a norma dell’art. 129 c.p.p., inclusa la prescrizione intervenuta nelle more del procedimento di legittimità.

Ripetere in Cassazione gli stessi motivi dell’appello, senza criticare la sentenza impugnata, è una strategia valida?
No. La Corte considera la “pedissequa reiterazione” dei motivi già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito una causa di genericità del ricorso. L’atto di impugnazione deve contenere una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso, altrimenti è inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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