LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché ritenuto generico. Il caso riguarda un imputato condannato per furto aggravato che si era limitato a lamentare un’omessa valutazione da parte della Corte d’Appello, senza specificare le carenze della motivazione. La sentenza sottolinea la necessità di formulare censure dettagliate e specifiche negli atti di impugnazione, pena la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce i Requisiti di Specificità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4549/2024, ha nuovamente affrontato il tema del ricorso inammissibile, un esito processuale che si verifica quando l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti di legge. Questa pronuncia offre spunti fondamentali per comprendere perché un ricorso, se formulato in maniera generica, non può essere esaminato nel merito, con conseguenze significative per l’imputato. Il caso in esame riguarda un ricorso presentato contro una condanna per furto aggravato, ma i principi espressi hanno una valenza generale per tutta la procedura penale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Verona per i reati di cui agli artt. 624 bis (furto in abitazione) e 625 (circostanze aggravanti) del codice penale. La Corte di Appello di Venezia, in parziale riforma della prima sentenza, aveva rideterminato la pena in un anno e due mesi di reclusione e trecento euro di multa.

Contro questa decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione. Il motivo del ricorso era incentrato su un presunto vizio di motivazione, in particolare sull’omessa valutazione da parte della Corte d’Appello circa la possibile sussistenza di cause di proscioglimento previste dall’art. 129 del codice di procedura penale.

La Genericità che Rende il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per la sua genericità. Secondo i giudici, il ricorrente si era limitato a lamentare in modo vago un’omissione da parte della Corte territoriale, senza però articolare la censura in termini sufficientemente dettagliati. Non basta, infatti, proporre una tesi difensiva alternativa a quella accolta nella sentenza impugnata. È necessario indicare con precisione le carenze, le omissioni o le illogicità del ragionamento seguito dal giudice precedente, dimostrando come queste abbiano influito negativamente sulla decisione.

I Requisiti di Specificità dell’Appello

La Corte ha richiamato consolidati principi giurisprudenziali, secondo cui il ricorso per Cassazione deve contenere una ‘precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto’ da sottoporre a verifica. Un ricorso che si limita a una critica generica e astratta della sentenza impugnata non adempie a questa funzione. L’atto di impugnazione deve essere una critica mirata e specifica, capace di individuare il punto del provvedimento che si contesta e di esporre le ragioni per cui lo si ritiene errato.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione della Corte è chiara: il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito dove si può riesaminare l’intera vicenda. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze precedenti. Per questo motivo, chi ricorre deve ‘guidare’ la Corte, indicando in modo specifico e puntuale dove risiedono gli errori. Un’impugnazione che si limita a dolersi genericamente di una presunta ingiustizia, senza confrontarsi analiticamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, non può essere accolta. L’inammissibilità, in questi casi, è una conseguenza diretta della violazione del principio di specificità dei motivi di ricorso.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La preparazione di un ricorso per Cassazione richiede un’analisi approfondita e critica della sentenza che si intende impugnare. Non è sufficiente manifestare dissenso, ma è indispensabile costruire un’argomentazione solida, che evidenzi le specifiche falle logico-giuridiche del provvedimento. In caso contrario, il rischio è non solo il rigetto del ricorso, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie, aggravando ulteriormente la posizione del ricorrente.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘generico’. L’imputato si era limitato a lamentare l’omessa valutazione di una causa di proscioglimento senza articolare la critica in termini dettagliati e specifici, ovvero senza indicare precise carenze o illogicità nella motivazione della sentenza d’appello.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) alla Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Cosa deve contenere un ricorso per Cassazione per essere considerato ammissibile?
Secondo la Corte, un ricorso per Cassazione deve contenere la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica, indicando specifiche carenze, omissioni argomentative o illogicità della motivazione della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati