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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per ricettazione di un ciclomotore. I giudici hanno stabilito che i motivi presentati erano una semplice ripetizione di quelli già respinti in appello, privi di una critica specifica e argomentata alla sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza n. 2232 del 2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla procedura penale, chiarendo i requisiti di ammissibilità di un ricorso. La decisione evidenzia come la mera riproposizione di argomenti già esaminati e respinti in appello renda il ricorso inammissibile. Questo principio garantisce l’efficienza del sistema giudiziario, evitando che la Corte Suprema venga gravata da impugnazioni prive di una reale e specifica critica alla sentenza contestata.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una condanna per il reato di ricettazione di un ciclomotore. L’imputato, dopo la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Firenze, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che stava alla base del giudizio di colpevolezza.

La Genericità dei Motivi e il Ricorso inammissibile

Il punto cruciale della vicenda risiede nella natura dei motivi addotti dal ricorrente. La Suprema Corte ha osservato che le argomentazioni presentate non erano altro che una “pedissequa reiterazione” di quelle già formulate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. In altre parole, l’imputato non ha sviluppato una critica argomentata e specifica contro le ragioni esposte nella sentenza di secondo grado, ma si è limitato a riproporre le medesime difese.
Secondo i giudici di legittimità, un ricorso con queste caratteristiche deve essere considerato non specifico e con motivi soltanto apparenti. Manca infatti la sua funzione essenziale: quella di contestare in modo mirato e logico le fondamenta della decisione impugnata.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva già chiarito in modo esauriente le ragioni della sua decisione. In particolare, aveva specificato:
1. I motivi per cui il reato di ricettazione del ciclomotore non poteva essere considerato di lieve entità (“valore tenue”).
2. Le ragioni per cui non erano state concesse le attenuanti generiche.

Di fronte a una motivazione così strutturata, il ricorrente avrebbe dovuto confrontarsi direttamente con tali punti, spiegando perché, a suo avviso, il ragionamento dei giudici d’appello fosse errato. La semplice riproposizione dei vecchi argomenti si è invece rivelata una strategia processuale inefficace, che ha portato inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile.

Le Conclusioni: L’Importanza di una Critica Argomentata

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’impugnazione non è una semplice opportunità per ripetere le proprie ragioni, ma uno strumento che richiede una critica specifica, pertinente e argomentata della decisione che si contesta. Chi intende ricorrere in Cassazione deve quindi analizzare a fondo la sentenza d’appello e costruire motivi che ne smontino il percorso logico-giuridico, pena la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende. La decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente validi e non meramente dilatori.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una mera e pedissequa reiterazione di quelli già dedotti e respinti nel giudizio d’appello, risultando quindi non specifici ma soltanto apparenti.

Cosa significa che i motivi del ricorso erano ‘soltanto apparenti’?
Significa che, pur essendo stati formalmente presentati, i motivi non assolvevano alla loro funzione tipica, ovvero quella di formulare una critica argomentata contro la sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse questioni già decise.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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