LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per false attestazioni. Il motivo risiede nella genericità dell’impugnazione, non correlata al caso di specie. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro per colpa grave nell’aver presentato un appello palesemente infondato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico

Nel sistema giudiziario, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale. Tuttavia, questo diritto deve essere esercitato secondo regole precise. Un esempio lampante ci viene fornito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua manifesta genericità. Questa decisione non solo chiude la porta a un ulteriore esame del caso, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato dalla Corte di Appello di Milano per il reato di cui all’art. 495 del codice penale, relativo a false attestazioni o dichiarazioni a un pubblico ufficiale. Non accettando la sentenza di condanna, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidando le sue speranze a un unico motivo di impugnazione: un presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito della questione, ha stroncato l’iniziativa processuale dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione è netta: il motivo presentato era palesemente generico, una critica astratta e non correlata alla specifica realtà processuale del caso in esame.

L’Unico Motivo di Ricorso: La Genericità dell’Allegazione

Secondo i giudici supremi, l’allegazione del ricorrente era formulata in termini del tutto assertivi. In pratica, si limitava a denunciare un difetto di motivazione senza però spiegare in che modo la sentenza impugnata fosse effettivamente viziata. A peggiorare la situazione, il ricorso richiamava principi giurisprudenziali del tutto inconferenti con il caso, relativi all’istituto dell’applicazione della pena su richiesta (patteggiamento), estraneo alla vicenda.

Le Conseguenze Economiche dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità ha attivato le severe disposizioni dell’art. 616 del codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva è giustificata dalla Corte sulla base della colpa del ricorrente, ravvisata nell’aver proposto un’impugnazione la cui inammissibilità era evidente.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Suprema Corte si fonda su un principio cardine del diritto processuale: un ricorso, per essere ammissibile, deve essere specifico. Non basta lamentare un errore, ma è necessario indicare con precisione le parti della sentenza che si contestano e le ragioni giuridiche a sostegno della propria tesi, il tutto in stretta correlazione con i fatti accertati nel processo. Nel caso di specie, l’appello era una mera enunciazione di principio, scollegata dalla sentenza che intendeva criticare. Questa carenza lo ha reso uno strumento processuale inadeguato, portando alla sua inevitabile reiezione per ragioni procedurali, prima ancora che di merito.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un importante monito per chiunque intenda impugnare una decisione giudiziaria. Proporre un ricorso generico, non specifico e fondato su argomenti non pertinenti non è una strategia processuale valida. Al contrario, è una condotta che non solo non porta al risultato sperato, ma espone a sanzioni economiche rilevanti. La decisione rafforza il ruolo della Corte di Cassazione come giudice della legittimità, che ha il compito di vagliare l’ammissibilità dei ricorsi per evitare un abuso dello strumento processuale e garantire l’efficienza del sistema giudiziario.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il suo unico motivo era considerato ‘patentemente generico’. Le argomentazioni erano puramente assertive, non collegate ai fatti specifici del caso e richiamavano principi giurisprudenziali non pertinenti.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa ravvisata nella presentazione di un’impugnazione evidentemente infondata.

Per quale reato era stato condannato l’imputato in appello?
L’imputato era stato condannato per il delitto previsto dall’articolo 495 del codice penale, che punisce chi rilascia false attestazioni o dichiarazioni a un pubblico ufficiale sulla propria identità o su qualità personali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati