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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

Un individuo, condannato per il reato di false attestazioni a un pubblico ufficiale, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando una carenza di motivazione nella sentenza d’appello. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile poiché il motivo di impugnazione era eccessivamente generico e non si confrontava in modo specifico con le argomentazioni della corte territoriale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Necessità di Motivi Specifici nell’Impugnazione

Nel processo penale, l’atto di impugnazione rappresenta uno strumento fondamentale a garanzia del diritto di difesa. Tuttavia, per essere efficace, deve rispettare requisiti precisi, tra cui la specificità dei motivi. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce che la genericità delle censure conduce inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per l’imputato. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato per il delitto di false attestazioni a un pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 495 del codice penale. La Corte di Appello di Torino, in seconda istanza, confermava la sentenza di primo grado.

Contro questa decisione, l’imputato proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta mancanza di motivazione della sentenza d’appello. Secondo la difesa, i giudici di secondo grado si sarebbero limitati a confermare la prima decisione per relationem, senza sviluppare un’argomentazione autonoma e approfondita.

La Genericità del Motivo di Ricorso

Il cuore della questione sottoposta alla Suprema Corte non riguarda tanto la legittimità della motivazione per relationem, quanto la modalità con cui tale presunto vizio è stato eccepito. La difesa dell’imputato ha formulato una censura generica, lamentando una carenza motivazionale senza però entrare nel merito delle argomentazioni effettivamente spese dalla Corte territoriale.

In altre parole, l’imputato non ha spiegato perché le ragioni addotte dai giudici d’appello a conferma della condanna fossero errate, illogiche o insufficienti. Si è limitato a criticare il metodo, senza confrontarsi con il contenuto della decisione.

La Decisione della Cassazione: Il Principio di Specificità e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile, seguendo un orientamento consolidato. I giudici hanno sottolineato come la legge richieda che i motivi di ricorso siano specifici, ovvero che indichino con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha ritenuto che la censura dell’imputato fosse del tutto priva della necessaria specificità. Affermare che una sentenza è carente di motivazione perché conferma la precedente non è sufficiente. È indispensabile, invece, ‘dialogare’ con la sentenza impugnata, smontandone punto per punto le argomentazioni e dimostrando perché esse non siano in grado di reggere a una critica logico-giuridica.

Citando un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza Galtelli, n. 8825/2017), la Cassazione ha ribadito che un motivo di ricorso è inammissibile non solo quando non individua il ‘vizio’ della decisione, ma anche quando non si confronta con le ragioni che la sostengono. Nel caso di specie, l’imputato, con la sua censura generica, ha eluso questo confronto diretto, rendendo il suo ricorso inadeguato a provocare una valutazione nel merito.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione in commento offre un monito importante per la redazione degli atti di impugnazione. Non basta indicare un vizio, ma è cruciale argomentare in modo puntuale e specifico, dimostrando una profonda comprensione della decisione che si intende criticare. Un ricorso generico non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente. La declaratoria di inammissibilità, infatti, comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, nel caso di specie pari a 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la condanna.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico e non specifico. L’imputato si è limitato a lamentare una mancanza di motivazione senza confrontarsi direttamente con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

Cosa significa che una motivazione è costruita ‘per relationem’?
Significa che un giudice, per motivare la propria decisione, fa esplicito riferimento a quanto già argomentato in un altro atto o sentenza (in questo caso, quella di primo grado), confermandone il contenuto. Sebbene sia una tecnica ammessa, l’appellante deve comunque contestare specificamente le ragioni della conferma.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la sentenza di condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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