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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso un’ordinanza che negava la sospensione di una demolizione. Il motivo risiede nella genericità e a-specificità dell’impugnazione, che non si confrontava criticamente con le motivazioni del provvedimento impugnato, limitandosi a lamentele astratte sul principio di proporzionalità.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile per genericità: la Cassazione fa chiarezza

Quando si impugna un provvedimento giudiziario, non basta esprimere il proprio dissenso. È fondamentale che le critiche siano specifiche, pertinenti e direttamente collegate alle motivazioni della decisione che si contesta. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile proprio a causa della sua genericità, offrendo così un importante monito sulla corretta redazione degli atti di impugnazione.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da una sentenza di condanna per un reato edilizio previsto dall’art. 44 del DPR 380/01 (Testo Unico dell’Edilizia). La sentenza, divenuta definitiva, conteneva anche un ordine di demolizione delle opere abusive. L’interessato, al fine di evitare la demolizione, si rivolgeva al giudice dell’esecuzione chiedendo la sospensione dell’ordine.

Il tribunale adito rigettava la richiesta. Contro questa decisione, l’interessato proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta mancanza di motivazione da parte del giudice in merito al principio di proporzionalità tra l’ordine di demolizione e il diritto all’abitazione, specialmente alla luce delle condizioni socio-economiche del soggetto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della questione (ovvero se la demolizione fosse o meno proporzionata), ma si è fermata a un livello procedurale. Secondo i giudici, l’impugnazione era viziata da ‘a-specificità’, un difetto che ne ha impedito l’esame.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?

Il cuore della sentenza risiede nella spiegazione di cosa rende un ricorso inammissibile per genericità. La Corte ha sottolineato che un’impugnazione efficace non può limitarsi a enunciare principi giuridici generali o a citare precedenti giurisprudenziali in modo astratto. È indispensabile che vi sia una ‘necessaria correlazione’ tra i motivi del ricorso e le ragioni specifiche che il giudice ha posto a fondamento della sua decisione.

Nel caso specifico, il ricorrente si era lamentato della mancata valutazione del principio di proporzionalità, ma lo aveva fatto in modo del tutto generico. Non aveva:

1. Indicato passaggi specifici della motivazione del provvedimento impugnato da criticare.
2. Fornito elementi concreti di fatto e di diritto a supporto della sua tesi.
3. Spiegato perché, nel suo caso specifico, il bilanciamento tra l’interesse pubblico alla repressione degli abusi edilizi e il suo diritto all’abitazione avrebbe dovuto avere un esito diverso.

In sostanza, il ricorso si configurava come una ‘astratta lamentela’ piuttosto che come una critica puntuale e argomentata. La Corte ha ribadito che chi impugna non può ‘trascurare le ragioni del provvedimento censurato’, ma deve confrontarsi direttamente con esse. L’assenza di questo confronto critico rende il ricorso non specifico e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia offre una lezione fondamentale per chiunque si appresti a redigere un atto di impugnazione. Non è sufficiente avere ragione nel merito; è cruciale saper articolare le proprie ragioni in modo processualmente corretto. La decisione evidenzia che i motivi di ricorso devono essere costruiti come una vera e propria ‘contro-argomentazione’ rispetto alla decisione impugnata.

Le implicazioni pratiche sono chiare:

* Analisi Puntuale: Ogni ricorso deve partire da un’analisi meticolosa delle motivazioni del provvedimento che si intende contestare.
* Critica Specifica: Le censure devono essere mirate, indicando con precisione dove e perché il giudice avrebbe sbagliato.
* Correlazione: È obbligatorio dimostrare il collegamento diretto tra la norma che si presume violata, i fatti di causa e l’errore del giudice.

Un ricorso generico non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze negative, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie con la condanna al versamento di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle Ammende.

Perché il ricorso contro l’ordine di demolizione è stato respinto?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile non per una valutazione nel merito, ma per un vizio di forma. Era ‘a-specifico’, cioè troppo generico e privo di una critica puntuale alle motivazioni del provvedimento impugnato.

Cosa significa che un ricorso è ‘a-specifico’?
Significa che l’impugnazione si limita a enunciare principi generali (come quello di proporzionalità) o a lamentele astratte, senza confrontarsi criticamente con le specifiche ragioni di fatto e di diritto esposte dal giudice nella decisione che si sta contestando.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la Corte non esamina la questione nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato a sostenere le spese del procedimento e a versare una somma di denaro, determinata in via equitativa, in favore della Cassa delle Ammende (in questo caso, 3.000,00 euro).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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