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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per il delitto di evasione. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di ricorso, che non si confrontava adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza dei Motivi Specifici

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un’impugnazione, per essere valida, deve essere specifica e non generica. Quando un ricorso non affronta puntualmente le ragioni della decisione che contesta, il suo destino è segnato: verrà dichiarato un ricorso inammissibile. Questa ordinanza offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti da un’impugnazione formulata in modo vago.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello per il reato di evasione. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza, ha deciso di proporre ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo volto a contestare il giudizio sulla sua responsabilità penale. Il ricorso era diretto contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 13 settembre 2023.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, esaminati gli atti, ha adottato una decisione netta e perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che il motivo presentato fosse “obiettivamente generico” rispetto alla motivazione della sentenza impugnata. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le conseguenze di un ricorso inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità ha effetti molto concreti. In primo luogo, la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva e non più impugnabile. In secondo luogo, scatta una sanzione economica a carico di chi ha proposto un ricorso senza i requisiti di legge. Questa sanzione non ha natura punitiva, ma serve a scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, che congestionano il sistema giudiziario.

Le Motivazioni della Corte

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha giustificato l’inammissibilità. I giudici hanno evidenziato che il ricorrente non si è confrontato in modo effettivo con le argomentazioni sviluppate nella sentenza d’appello (pagine 2-3 del provvedimento impugnato). In pratica, l’atto di ricorso si limitava a riproporre delle doglianze generiche, senza attaccare specificamente i passaggi logico-giuridici su cui i giudici di secondo grado avevano fondato la loro decisione di condanna.
Questo mancato confronto rende l’impugnazione inutile ai fini del giudizio di legittimità, il cui scopo non è riesaminare i fatti, ma controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza precedente. Un motivo generico, che non indica con precisione dove e perché il giudice precedente avrebbe sbagliato, non permette alla Corte di Cassazione di svolgere il proprio ruolo. Di qui, la sanzione processuale dell’inammissibilità.

Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. La redazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, richiede un’analisi tecnica e puntuale della sentenza che si intende criticare. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso, ma è necessario individuare i vizi specifici (di legge o di motivazione) e argomentarli in modo chiaro e pertinente. In caso contrario, il rischio concreto è quello di vedere il proprio ricorso inammissibile, con la conseguenza di rendere definitiva la condanna e di dover sostenere ulteriori costi economici.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era obiettivamente generico e non si confrontava in modo specifico con la motivazione della sentenza impugnata dalla Corte d’Appello.

Qual era il reato per cui il ricorrente era stato condannato?
Il ricorrente era stato condannato in appello per il delitto di evasione.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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