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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per porto d’armi e possesso di strumenti atti allo scasso. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non contestavano specificamente le argomentazioni della Corte d’Appello, e sul corretto rigetto della richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto a causa dei precedenti dell’imputato.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Critica Generica

Nel processo penale, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo precise regole. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di un’impugnazione basata su motivi generici, che non si confrontano specificamente con la sentenza criticata. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i requisiti di un ricorso efficace.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso ha origine dalla condanna di un individuo da parte del Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. Le accuse erano relative ai reati previsti dall’art. 707 del codice penale (possesso di strumenti atti allo scasso) e dall’art. 4 della legge n. 110 del 1975 (porto di armi od oggetti atti ad offendere). La pena inflitta era di undici mesi di arresto e 2.500 euro di ammenda.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su due motivi principali.

I Motivi dell’Appello e il Ricorso Inammissibile

Il ricorrente ha lamentato due vizi della sentenza di secondo grado:

1. Manifesta illogicità della motivazione: Secondo la difesa, la sentenza d’appello affermava la responsabilità dell’imputato in modo generico, senza un’analisi approfondita.
2. Erronea applicazione dell’art. 131-bis c.p.: Si contestava la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Entrambi i motivi, tuttavia, non hanno superato il vaglio della Suprema Corte, portando a una declaratoria di ricorso inammissibile.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato l’appello ritenendolo inammissibile, fornendo spiegazioni chiare su ciascun punto.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Per quanto riguarda il primo motivo, i giudici hanno sottolineato che la critica era ‘del tutto generica’. L’appello, infatti, non si confrontava in alcun modo con le argomentazioni specifiche e dettagliate della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva motivato diffusamente sia sull’elemento oggettivo dei reati contestati, sia sull’assenza di un giustificato motivo per il porto dell’arma. Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica e puntuale delle ragioni esposte nel provvedimento impugnato, non una semplice riaffermazione della propria posizione.

L’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Corte ha ritenuto che i giudici d’appello avessero correttamente escluso l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. La decisione era basata su elementi concreti: le ‘allarmanti modalità’ con cui il reato era stato commesso e i ‘numerosi precedenti’ dell’imputato. Questi fattori, secondo la Corte, erano sintomatici di una ‘capacità a delinquere nient’affatto occasionale’, incompatibile con il beneficio della particolare tenuità del fatto.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’onere della specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione non può limitarsi a una lamentela generale o a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente. Deve, invece, individuare con precisione il vizio logico o giuridico della sentenza impugnata, dialogando criticamente con le ragioni esposte dal giudice. La genericità equivale a un’assenza di critica e rende, di conseguenza, il ricorso inammissibile. Inoltre, la Corte conferma che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto deve tenere conto non solo dell’entità del reato, ma anche della personalità e della storia criminale dell’imputato, elementi che possono rivelare una pericolosità sociale non occasionale.

Conclusioni

Questa ordinanza serve da monito per la redazione degli atti di impugnazione. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è essenziale che l’avvocato costruisca un’argomentazione mirata, che smonti punto per punto la motivazione della sentenza sfavorevole. Una critica generica non solo è inefficace, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, aggravando ulteriormente la sua posizione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché fondato su una critica generica del provvedimento impugnato, senza confutare specificamente le argomentazioni addotte dai giudici di secondo grado per il rigetto dei motivi già dedotti con l’atto di appello.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che il motivo di appello è formulato in modo vago e non si confronta in modo specifico e puntuale con la motivazione della sentenza che si sta impugnando, limitandosi a una critica generale senza individuare errori logici o giuridici precisi.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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